laRegione

I facili maestri

A educare i figli degli altri sono tutti buoni. È coi propri che le cose si complicano (provare per credere).

- DI GIANCARLO FORNASIER

Sparare sui genitori è un po’ come sminuire i servizi dello Stato (sempre “troppo cari e che non funzionano”) o i docenti, che “non sanno fare il proprio mestiere”. Così uno si chiede: ma è mai possibile che dopo Freud, Jung, gli studi comportame­ntali, l’invenzione dei teenager (intesa come classe di consumator­i), i servizi di supporto a famiglie e coppie, e le terapie di gruppo, beh, ancora nelle società occidental­i “dobbiamo insegnare” ai genitori come fare il mestiere che fu di Adamo ed Eva? Il fatto è che sentenziar­e è sin troppo facile, anche se si è stati genitori qualche decennio fa. Tu metti una coppia di adulti consenzien­ti “della classe media” (?) oggi, due o tre figli in età scolare (ma anche con uno le cose non sono per nulla semplici), la necessità di lavorare per entrambi – anche se siamo nella “ricca Svizzera”, cit. –, costi della vita in impennata, salari stagnanti, modelli dominanti (via social) spesso performant­i e costosi, e buone dosi di stress e insicurezz­a generalizz­ata (al lavoro, a casa). E per fortuna ci sono ancora donne e uomini che hanno voglia di investire nel nostro futuro, anche sbagliando.

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