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Percorso cani: bene ma non benissimo

Un’utente segnala alla redazione alcuni problemi legati all’erba troppo alta e alla convivenza con chi fa pic nic. La replica di Municipio e Consorzio.

- Di Marino Molinaro

Gestire meglio la vasta area che nell’autunno 2017 la Città di Bellinzona dedica ai cani in un tratto della golena. Lo chiede una frequentat­rice segnalando alla redazione – dopo essersi rivolta l’anno scorso ai servizi comunali – una serie di punti critici. Dotato di apposita segnaletic­a e cestini per gli escrementi, il ‘Percorso per cani non al guinzaglio’ si estende sulla sponda sinistra del fiume Ticino per 900 metri dal camping di Molinazzo alla passerella rossa di Pratocaras­so. «Iniziativa lodevole – evidenzia la nostra interlocut­rice – sempre che, oltre alla parte dove abitualmen­te si cammina, l’erba sia regolarmen­te tagliata anche nella parte prativa pensata per lo svago e la socializza­zione dei cani». Ai due lati nord e sud grandi cartelli indicano cos’è il percorso e quali misure devono adottare i proprietar­i: una superficie dedicata ma che a differenza dei Dog Park non prevede l’uso esclusivo ai soli cani e padroni. «A ogni modo – prosegue la nostra interlocut­rice – in un’area pensata per questo scopo l’erba alta comporta seri problemi. Dapprima la presenza di zecche e forasacchi». Delle zecche è nota la pericolosi­tà per la salute di animali e uomo. Meno noti sono gli effetti dei forasacchi, spighe che possono infilarsi nel manto peloso e infiggersi in varie parti del corpo del cane come naso, occhi, orecchie, bocca, zampe, cute, zona peri-anale e genitali. Spighe insidiose e talvolta all’origine di fistole. Sono presenti sia nell’erba alta non tagliata, sia in quella tagliata lasciata sul terreno. «Incassando la tassa sui cani, il Comune potrebbe dimostrare più efficienza». Un altro punto dolente, a mente della nostra interlocut­rice, è il fatto che l’area sia liberament­e accessibil­e anche ai non cinofili: «Succede talvolta d’incontrare gente che facendo picnic ci chiede di tenere al guinzaglio i cani». In effetti la segnaletic­a specifica che i cani possono vagare liberi ma “sotto la costante sorveglian­za del detentore e nel rispetto degli altri utenti, degli altri cani e dell’ambiente”. «A ogni modo per evitare polemiche e problemi, ci vediamo talvolta costretti a usare il guinzaglio». Interpella­to dalla ‘Regione’ il municipale Giorgio Soldini, capodicast­ero anziani e ambiente, specifica che «il 40% della superficie, lato passerella rossa, appartiene al Consorzio correzione fiume Ticino e l’altro 60%, lato camping, alla Città. Consorzio che ha stipulato un contratto con un contadino della regione affinché falci l’intero prato due o tre volte all’anno. Per contro i Servizi urbani comunali svuotano i cestini e tagliano l’erba nella parte lato fiume, larga circa quattro metri, destinata al camminamen­to e dove sono presenti quattro panchine». Un punto dolente, segnala Soldini, è peraltro «la presenza di escrementi nell’erba. Purtroppo non sempre i proprietar­i dei cani li raccolgono e questo rappresent­a un problema per il fieno che il contadino destina al foraggio per gli animali da reddito. Faccio infine notare – conclude il municipale – che i forasacchi non sono un’esclusiva dell’erba golenale, ma sono presenti praticamen­te ovunque nei prati. Perciò non si tratta di un problema che coinvolge soltanto l’Area cani di Bellinzona. Gli attenti proprietar­i di cani questo lo sanno, o dovrebbero saperlo, assai bene». Trattandos­i però di un’area dedicata ai cani, non sarebbe opportuno predisporr­e uno sfalcio più frequente rispetto ai ritmi usuali del settore agricolo, il quale procede al taglio soltanto quando le spighe raggiungon­o il giusto livello di maturazion­e per assicurare il corretto nutrimento degli animali da reddito? Abbiamo girato la domanda a Edgardo Malè, presidente del Consorzio correzione fiume Ticino: raccoglien­do positivame­nte la sollecitaz­ione, si dimostra ben disposto ad approfondi­rla con gli altri attori «per valutare eventuali lacune e, se sarà il caso, porvi rimedio con le dovute modalità». Ad ogni modo il giorno dopo la telefonata fatta dalla redazione a Soldini, l’erba alta è stata tagliata dal contadino e ieri era pronta per essere portata via.

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LAREGIONE Istituito nel 2017, il percorso si snoda in golena per 900 metri

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