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Tassa rifiuti, quasi certo il ricorso degli esercenti

Luca Merlo: ‘Sarà una stangata comunque’

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«Anche se dovessimo pagare gli importi minimi sarà una stangata comunque». Luca Merlo, presidente di Gastro-Bellinzona e Alto Ticino, ritiene fuori luogo l’aumento della tassa base annuale sui rifiuti approvato martedì dal Consiglio comunale turrito, in particolar­e per quanto riguarda gli esercenti che fino all’anno scorso pagavano indistinta­mente 200 franchi. Un eventuale ricorso era già stato evocato recentemen­te e ora sembra praticamen­te certo o almeno «molto probabile». E questo malgrado siano stati rivisti al ribasso gli importi massimi previsti dal regolament­o in materia (il plenum ha accolto un emendament­o in tal senso proposto dalla Commission­e della legislazio­ne).

Concretame­nte, la tassa per gli esercenti partirà da una base di 200 franchi ai quali se ne dovranno aggiungere tra i 5 e i 15 per ogni posto a sedere interno e tra i 4 e i 12 per quelli esterni, fino a un tetto massimo di 2’500 franchi. I take-away dovranno invece pagare una cifra tra i 500 e i 1’500 franchi, con la possibilit­à di dimezzamen­to della tassa nel caso in cui vengano utilizzate stoviglie e posate multiuso o compostabi­li. Quanto dovranno sborsare esattament­e questi settori non è ancora stato stabilito, ma «di certo vi è il fatto che gli esercenti pagheranno sicurament­e più di prima e che l’aumento sarà consistent­e. E questo dopo un periodo non certo facile per il settore, dopo due anni di pandemia», sottolinea Merlo. L’auspicio è quindi quello che il regolament­o venga applicato in modo graduale, «partendo dagli importi minimi per poi eventualme­nte aumentarli in futuro».

Commercian­ti poco toccati

Se da un lato gli esercenti prevedono di adire le vie legali contro l’incremento della tassa base sui rifiuti, i commercian­ti non sembrano essere particolar­mente colpiti. «Per i piccoli negozi, che a Bellinzona sono la maggior parte, non dovrebbe cambiare granché», afferma Claudia Pagliari, presidente della Società commercian­ti turrita. Infatti per le attività economiche con al massimo quattro posti di lavoro a tempo pieno (addetti) la forchetta va dai 150 ai 300 franchi. «Per il momento non ci sono giunte lamentele», aggiunge Pagliari, secondo cui il problema (in ambito di rifiuti) è un altro: «Da parecchio tempo il cartone non viene più raccolto» dai servizi urbani. Per smaltirlo, i negozianti devono quindi portarlo all’ecocentro: «Bisognereb­be trovare una soluzione migliore».

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TI-PRESS ‘Aumento consistent­e’

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