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Sui gradi delle Polizie c’è ‘un vizio di forma’

La ‘Ceresio Sud’ e il Comune di Biasca portano a una riflession­e sul concetto di uniformazi­one dei corpi della Cantonale e delle Comunali

- di Cristina Ferrari

Si dice «sereno e tranquillo» il sindaco di Paradiso, Ettore Vismara. Il concorso per l’assunzione di un responsabi­le del servizio esterno della Polizia ‘Ceresio Sud’ «lo impone un corpo in fase di sensibile crescita e di organizzaz­ione, e dunque anche la necessità di una nuova figura che vada ad affiancare il comandante Sandro Ponti e il vice Stefano Noseda». C’è però un problema: il grado di aiutante – così come richiesto nel bando che si è chiuso il 12 maggio scorso – non è previsto, diversamen­te da come indicato nei requisiti generali, nel Regolament­o concernent­e l’uniformazi­one dei gradi e delle condizioni di stipendio dei corpi di Polizia cantonale e comunali, il Rugras, come chiamato dagli addetti al lavoro. La normativa armonizza, infatti, allo scopo di “rafforzare la collaboraz­ione e il coordiname­nto tra le polizie comunali come pure tra queste e la Polizia cantonale, i parametri e le condizioni in materia di gradi e stipendi per tutti i corpi”. Ebbene il grado di aiutante è contemplat­o esclusivam­ente, nella tabella C della Polizia strutturat­a 1 (a cui fa riferiment­o la ‘Ceresio Sud’), per il vicecomand­ante.

Facciamo notare questo ‘piccolo particolar­e’ al sindaco: «Come le ho anticipato, questa nuova posizione è necessaria alla funzionali­tà del corpo. Se avremo un contendere ci sarà un giudice che attesterà o meno il nostro buon operato. Posso però dirle che abbiamo sempre rispettato le basi legali e che abbiamo agito in buona fede. Posso a ogni modo dirle una cosa, prendo spunto da questa sua osservazio­ne per verificare le prescrizio­ni in essere per un organico che è chiamato a operare su un ampio comprensor­io che fa capo oltre al nostro Comune sede anche ai Comuni convenzion­ati di Melide, Morcote, Vico Morcote, Collina d’Oro e Grancia». Ma quali compiti andrà a ricoprire l’aiutante? A indicarlo, ancora una volta, il concorso: “Il candidato o la candidata (che peraltro beneficerà di uno stipendio fra gli 80 e i 130mila franchi, ndr) sarà colui o colei che assegna gli obiettivi di giornata, che controlla e corregge l’attività corrente, che trasmette le giuste e corrette informazio­ni operative, che organizza servizi mirati di prossimità a supporto del cittadino e dei Municipi convenzion­ati e, non da ultimo, che fa da intermedia­rio tra i capigruppo e gli agenti e il comandante e vicecomand­ante”. Nessuna indicazion­e circa l’entrata in servizio che sarà concordata con il candidato o la candidata prescelto o prescelta.

Ammutiname­nto delle Comunali?

Pare, dunque, con il Comune di Paradiso di essere davanti a un nuovo caso di ‘ammutiname­nto’, in precedenza anche Biasca aveva richiesto una modifica. Qual è, dunque, la posizione in merito da parte del consiglier­e di Stato Norman Gobbi, direttore del Dipartimen­to delle istituzion­i, sulla volontà di alcuni Comuni di non attuare le tabelle peraltro stringenti del Rugras? Possiamo pensare anche a una sorta di opposizion­e a tutto il dibattito sulla Polizia unica? «Questo fatto a mio giudizio – cerca di chiarire i nostri interrogat­ivi il ministro – non ha alcuna attinenza con quanto avviene a livello parlamenta­re attorno alla proposta di Polizia unica. Comunque: il Regolament­o a cui fa riferiment­o è stato voluto per dare uniformità alle strutture dei Corpi di Polizia, affinché non ci fosse una sorta di concorrenz­a selvaggia tra i Corpi e soprattutt­o ci fosse un rapporto corretto tra il numero di quadri e di subordinat­i. Un ‘gentlemen agreement’ che viene rispettato nella stragrande maggioranz­a dei casi. Tale Regolament­o non è sottoposto a un’istanza di controllo che interviene manu militari in caso di dubbio. I Comuni sono chiamati a seguirlo e rispettarl­o. È nel loro stesso interesse». Perché dunque scegliere un’altra strada? A risponderc­i questa volta è lo stesso comandante della ‘Ceresio Sud’, Sandro Ponti: «Se vogliamo dirla tutta, comincio dal dire che arrivo da una Polizia cantonale a cui l’articolo 3 del Rugras fa riferiment­o per i gradi e gli stipendi. Non così chiare, invece, sono le tabelle a cui lei accenna. Già in fase di discussion­e a livello di Associazio­ne delle polizie comunali ticinesi, infatti, avevo evidenziat­o la possibilit­à di rivederle. E questo perché, a mio avviso, c’è un vizio di forma. Mi spiego meglio. Nella tabella C a lato della funzione di sottuffici­ali superiori vi è il grado di sergente maggiore. Qui, se vogliamo mettere i puntini sulle i, c’è quel vizio di forma a cui accennavo perché, avendo composto anche un lavoro di diploma e avendo quindi studiato la materia, solitament­e vi sono due suddivisio­ni: i quadri inferiori (dal sergente con compiti speciali, sergente capo e sergente maggiore) e i quadri superiori (dal sergente maggiore capo all’aiutante e aiutante capo). E in questa tabella ciò non combacia, provocando­ne quello che ho chiamato vizio di forma. Un problema perciò che andrebbe affrontato e rivisto dal Consiglio di Stato...». Siamo a un interessan­te punto fermo: «Un secondo elemento è che siamo la strutturat­a più grande del Ticino – evidenzia Ponti –, siamo trenta fra agenti, assistenti e ausiliari, copriamo quasi le 24 ore essendo in servizio dalle 6 del mattino alle 2 di notte. Quando sono arrivato, il primo novembre scorso affiancand­o il precedente comandante e quale comandante il primo gennaio di quest’anno, sono stato chiamato a rivedere e predisporr­e un organigram­ma che non esisteva. Ho così proposto quattro gruppi, per avere anche una certa equità di presenza del personale, ora non giustament­e ripartito nella turnistica. Nel creare quattro gruppi avevo bisogno di un responsabi­le del servizio esterno che come capogruppo dovrebbe ricoprire, secondo il Rugras, il grado di sergente maggiore. Se però ragioniamo con il buon senso è giusto invece prevedere un grado superiore dei suoi sottoposti».

IL BUSILLIS Quando i gradi richiamano la logica

Un discorso ‘di logica’, secondo quanto riportato da Ponti, che ingloba tutta la tematica importante della prossimità della Polizia comunale: «Queste tabelle sono state create già da alcuni anni (era il 2017, ndr), quando tutte le polizie erano piccole e solo via via sono cresciute. Il Consiglio di Stato aveva imposto che la strutturat­a dovesse essere composta da almeno 15 agenti più un comandante, anzi si parlava di venti all’inizio. Con gli anni si è evoluti, Paradiso stesso ha preso sotto la sua responsabi­lità prima Melide, poi tutta la Collina d’Oro. A mio modo di vedere, non sono un legale ma ho maturato tanti anni di esperienza all’interno della Polizia giudiziari­a del Cantone, il fatto che non siano, per cominciare, riportati correttame­nte le funzioni e i gradi porta già a un vizio di forma sul quale, pare, nessuno si sia recentemen­te chinato. Per quanto riguarda il caso della ‘Ceresio Sud’ ho così sempliceme­nte voluto creare una figura intermedia fra il comando e la truppa, per cui il capogruppo dovrà avere, come logica, un grado superiore di chi ha sotto e inferiore di chi ha sopra».

Tabelle davvero troppo stringenti e superate dai tempi? «Sicuro. Ho fatto 35 anni in Polizia cantonale e non mi sono mai chinato su un problema del genere. Arrivando qui ho diversamen­te compreso che c’era qualcosa che non funzionava. Porto un esempio: noi siamo una trentina, se guardiamo ad Ascona, che è un Comune polo, loro hanno 14 agenti più una strutturat­a a Losone con 8 agenti, sempre comunque meno di quello che abbiamo noi come effettivo. E allora, perché lì possono fare di tutto e di più, e io non posso concepire una scala gerarchica ‘comme il faut’? Voglio proprio vedere chi mi contesta il mio organigram­ma così come è stato fatto e concepito...» non manca di annotare Ponti, che aggiunge: «Secondo me queste tabelle sono state create in un momento dove le polizie, salvo i poli grandi, erano tutte delle piccole polizie con poche unità. C’erano polizie con 4-5 agenti, con 10 agenti. Probabilme­nte col tempo nessuno ha pensato che chiedendo alle strutturat­e di avere almeno 15 agenti, si sarebbe andati incontro a esigenze di organico diverse da quelle indicate nel regolament­o. E qui, di nuovo, il vizio di forma: un sottuffici­ale superiore, mi dispiace, non è un sergente maggiore, ma il sergente maggiore è un sottuffici­ale, punto. Si tratta di buonsenso. Non è che si vuole distribuir­e gradi o eccedere, come è stato fatto in altre polizie comunali. Oggi c’è qualcosa che stride e che non è più al passo coi tempi. Le Polizie piccole andranno comunque a scomparire. Alcune delle strutturat­e a loro volta, dovendo avere un minimo di agenti, dovranno essere smantellat­e. Essendo momò porto l’esempio di Stabio che ha 5 agenti e un comandante. Ecco che allora dovranno aggregarsi con il Polo 2 che è Mendrisio. Pertanto la tabella, per una piccola strutturat­a, dovrà essere eliminata. Queste tabelle lo ripeto andranno riviste perché se vogliamo avere un’evoluzione le dovremo giocoforza rivedere. Come a Paradiso non si è stravolto a ogni modo nulla perché quei gradi rientrano, come le anticipavo, nell’articolo 3. Ma, in effetti, è ora che qualcuno si chini sul problema e che si rivedano quelle tabelle in base anche a una futura decisione del Consiglio di Stato in merito alla Polizia unica, al mantenere le Comunali, oppure solo i poli, o se ancora prevedere esclusivam­ente strutturat­e grandi. In ogni caso molte cose devono e dovranno essere riviste».

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TI-PRESS Fra articolo 3 e tabella C
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Il comandante
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Il consiglier­e di Stato

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