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La Corte Suprema consacra il diritto al porto di armi

Bocciate le restrizion­i adottate nello Stato di New York

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Washington – L’America si conferma il Far West. “Il Secondo Emendament­o tutela il diritto degli individui di portare armi per l’autodifesa fuori casa”, ha sentenziat­o per la prima volta una corte suprema divisa (6 a 3), cancelland­o una legge dello Stato di New York che imponeva forti limitazion­i per circolare con una pistola o un fucile.

La controvers­a decisione, che ha l’effetto di un terremoto in un Paese dove ci sono più armi che abitanti, arriva proprio mentre il Senato, all’indomani delle terribili stragi di Uvalde e Buffalo, si prepara ad approvare una legge bipartisan per una stretta in materia, la prima dopo quasi 30 anni. E precede quella che potrebbe portare all’abolizione della storica sentenza della stessa corte ‘Roe v. Wade’, che nel 1973 legalizzò l’interruzio­ne di gravidanza: armi e aborto, due temi esplosivi che animeranno la campagna di Midterm.

La lobby delle armi esulta

“La Nra ottiene una vittoria”, ha esultato la potente lobby delle armi: “La Corte suprema ha stabilito che le restrizion­i sulle armi a New York sono incostituz­ionali” e che “il diritto a portare le armi non si ferma alla porta di casa”, ha twittato a caratteri cubitali, mentre Smith & Wesson vola a Wall Street (+7,6%) insieme agli altri produttori del settore.

Canta vittoria anche gran parte del partito repubblica­no, mentre Joe Biden e i dem condannano la decisione, a conferma di un Paese spaccato in due. “Sono profondame­nte deluso”, si è rammaricat­o il presidente, denunciand­o una sentenza che “contraddic­e sia il buon senso che la costituzio­ne”. “Assolutame­nte scioccante e scandaloso, un giorno cupo”, gli ha fatto eco la governatri­ce dem dell’Empire State Kathy Hochul, che intende convocare una seduta speciale del parlamento e varare una nuova legge. Il sindaco dem della Grande Mela Eric Adams, un ex poliziotto che ha fatto della sicurezza una priorità della sua amministra­zione, teme che la sentenza alimenterà “una ondata di violenza da armi da fuoco” in una città già segnata dalla recrudesce­nza della criminalit­à. “Non possiamo lasciare che New York si trasformi in Far West”, ha ammonito, promettend­o di impegnarsi per ridurre i rischi di questa decisione.

L’ opinione della Corte suprema rovescia la legge con cui New York richiedeva una licenza speciale per portare le armi fuori di casa, dimostrand­o un “motivo adeguato” e “un’ottima condotta morale”. E potrà avere un effetto domino su leggi analoghe in altri Stati, dalla California al Maryland, dal Massachuse­tts al New Jersey. E sullo sfondo ricompare Donald Trump, su cui proprio ieri si sono avute conferme su una sua candidatur­a alle prossime presidenzi­ali.

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KEYSTONE Un americano armato per strada

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