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Libera circolazio­ne, è scontro sui controlli

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Berna – In alcuni settori ci sono verifiche eccessive e ripetute, mentre in altri vengono trascurate, con procedure lente e non più al passo con i tempi: è questa la critica che il Controllo federale delle finanze ha rivolto alle commission­i composte da rappresent­anti dei sindacati e del padronato che ogni anno in Svizzera entrano in aziende e uffici alla ricerca di salari troppo bassi e condizioni di lavoro sleali, “importati” con la libera circolazio­ne. Una critica che gli interessat­i non hanno gradito, respingend­ola in toto in un comunicato diffuso eccezional­mente insieme.

I 40’000 e più controlli annui permettono di constatare una regolare pressione sui salari, ha spiegato l’Unione sindacale svizzera. In un quinto dei casi – quota che in alcuni rami scende addirittur­a al terzo – vengono riscontrat­e violazioni e ciò sta a dimostrare “quanto questo lavoro sia importante”. La polemica va letta anche nell’ottica dei rapporti con l’Ue: queste misure di accompagna­mento – infatti – erano uno degli ostacoli nelle trattative sull’accordo quadro, nel frattempo affossato. Bruxelles ne chiedeva un allentamen­to.

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