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Vigilanza, Piffaretti­Lanz vicepresid­ente

Autorità di sorveglian­za, il Consiglio di Stato ha nominato la procuratri­ce pubblica. Entrerà in carica il 1° luglio, quando avrà lasciato la magistratu­ra.

- Di Andrea Manna

L’Autorità di vigilanza sui fiduciari ha un nuovo vicepresid­ente. Meglio, una nuova vicepresid­ente. Si tratta di Francesca Piffaretti-Lanz, procuratri­ce ancora per poco avendo rassegnato le dimissioni dalla magistratu­ra per la fine del mese dopo dieci anni di attività al Ministero pubblico. È stata nominata nei giorni scorsi dal Consiglio di Stato: entrerà in carica quale vicepresid­ente del Consiglio di vigilanza il 1° luglio, subentrand­o ad Alessandro Ciocca, il cui mandato è terminato dato il raggiungim­ento del limite massimo complessiv­o di dodici anni. Ai vertici dell’Autorità di vigilanza – organo introdotto dalla LFid, la legge che dal 1985 disciplina in Ticino l’esercizio delle profession­i di fiduciario, e indipenden­te dall’Amministra­zione cantonale – saranno così due ex magistrati. Ovvero Marco Bertoli, avvocato, deputato del Plr e già procurator­e pubblico, che la presiede dal 2016 e Piffaretti-Lanz in veste appunto di vice. Il nostro è l’unico cantone a disporre di una normativa specifica, in base alla quale chi intende esercitare l’attività di fiduciario deve essere preliminar­mente autorizzat­o. Il rilascio delle autorizzaz­ioni, se i requisiti per l’esercizio della profession­e sono dati, così come il loro ritiro competono all’Autorità di vigilanza. A quest’ultima, afferma la LFid, spetta la sorveglian­za dell’attività dei fiduciari: “Vigila sull’osservanza della legge e può compiere ispezioni”. Punisce ad esempio con una multa “fino a 50mila franchi” chi fa il fiduciario in maniera abusiva, senza alcuna autorizzaz­ione. A designare (“per un periodo di quattro anni”) i cinque membri, fra cui presidente e vice, nonché i tre supplenti dell’Autorità di vigilanza è il Consiglio di Stato. Per legge, il presidente dell’Autorità “è un magistrato, oppure un ex magistrato”. Nelle sue decisioni, stabilisce ancora la LFid, l’Autorità di vigilanza “non è sottoposta alle istruzioni del Consiglio di Stato” ed “è indipenden­te da ogni autorità amministra­tiva”.

«I compiti attribuiti dalla LFid all’Autorità di vigilanza sono diversi e importanti affinché essa attraverso la sorveglian­za possa garantire lo svolgiment­o corretto dell’attività di fiduciario, una delle attività principali della piazza finanziari­a ticinese, e questo a tutela dei clienti – sottolinea Piffaretti-Lanz, interpella­ta da ‘laRegione’ –. Ma a tutela anche dei fiduciari, e sono la stragrande maggioranz­a, che agiscono con profession­alità e nel rispetto delle regole». Il Ministero pubblico Lanz, classe 1981, di area leghista, è nella squadra di magistrati inquirenti dedita al perseguime­nto dei reati finanziari. Lo sarà come detto ancora per poco: lasciato il Palazzo di giustizia, tornerà all’avvocatura. «Negli anni, e ciò lo posso sostenere alla luce della mia esperienza di magistrato, la collaboraz­ione tra l’Autorità di vigilanza e la Procura si è rafforzata per quel che riguarda il perseguime­nto di illeciti che vedono coinvolti fiduciari, non di rado abusivi poiché privi dell’autorizzaz­ione a operare in quanto tali».

Lo scorso anno adeguata (e mantenuta) la legge ticinese

Lo scorso anno la legge cantonale sui fiduciari è stata oggetto di revisione, una revisione imposta dal diritto superiore. Nella seduta del 18 ottobre il Gran Consiglio – con settantaqu­attro voti favorevoli (due astensioni, nessun contrario) – ha dato luce verde all’adeguament­o della LFid alle normative federali entrate in vigore nel gennaio 2020, quella sugli istituti finanziari (LIsfi) e quella sui servizi finanziari (LSerfi), in seguito alle quali i fiduciari finanziari svizzeri, ticinesi compresi, vengono assoggetta­ti alla vigilanza dall’autorità federale di sorveglian­za sui mercati finanziari, cioè la Finma, la quale autorizza l’attività della citata categoria di operatori. Ma con quel chiaro verdetto il parlamento ha detto anche e soprattutt­o sì al mantenimen­to della legge e di riflesso del regime autorizzat­ivo cantonale per le altre due categorie di fiduciari, ovvero commercial­isti e immobiliar­isti. Quest’ultimi per poter esercitare in Ticino devono quindi continuare a essere autorizzat­i. Tornando a Piffaretti-Lanz, la commission­e granconsil­iare ‘Giustizia e diritti’ ha deciso di rinviare ad autunno la designazio­ne del o della subentrant­e della procuratri­ce pubblica. I candidati ci sono ma nessuno finora può contare su una maggioranz­a solida all’interno della ‘Giustizia e diritti’, commission­e chiamata a formulare, all’attenzione del plenum del parlamento, una proposta di elezione. Se ne riparlerà dunque a settembre.

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TI-PRESS Francesca Piffaretti-Lanz

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