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‘Più che un aumento, c’è una recrudesce­nza’

A Locarno in meno di undici mesi almeno sette episodi di violenza giovanile. Ne abbiamo parlato con il comandante della Polcomunal­e Dimitri Bossalini.

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Sette episodi di violenza giovanile che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine in meno di un anno. È il poco invidiabil­e bilancio che ha fatto registrare la città di Locarno tra il 3 luglio 2021 (rissa tra due 24enni) e il 20 maggio 2022, quando un ragazzo e due suoi amici sono stati aggrediti nei pressi della stazione Ffs di Muralto. Una statistica che deve preoccupar­e? Lo abbiamo chiesto al comandante della Polizia comunale Dimitri Bossalini.

Capitano, la percezione è che vi sia un aumento della frequenza di questi casi, è così? Siete preoccupat­i?

«Ogni singolo episodio di questo genere preoccupa e turba l’intera comunità. La violenza giovanile è una problemati­ca da non sottovalut­are, questi particolar­i avveniment­i non sono prevalente­mente legati al nostro territorio, purtroppo sono fenomeni che avvengono in tutte le città. Nella nostra, così come nelle altre realtà ticinesi, non abbiamo però appurato un aumento della violenza in ambito giovanile, semmai una recrudesce­nza degli atti commessi. Da parte nostra, là dove possibile prevenire, implementi­amo il servizio e presenziam­o in modo marcato ai vari eventi. Notiamo anche che talvolta a livello di mass media c’è la tendenza a enfatizzar­e i fatti, ma riportare sistematic­amente questo genere di eventi può incoraggia­re chi li ha commessi a perpetrare questi atti, ponendolo al centro dell’attenzione. Non si possono escludere anche susseguent­i azioni per emulazione».

Questi episodi hanno dei punti in comune (modalità, luoghi, persone coinvolte)?

Avvengono nei vari punti d’incontro della città e non sono necessaria­mente legate a un luogo preciso. L’affollamen­to di persone e il consumo/abuso di bevande alcoliche e sostanze stupefacen­ti tra i presenti può sicurament­e accrescere il rischio di dispute.

Spesso però perlomeno le zone si ripetono (ad esempio stazione di Muralto e Rotonda/Piazza Castello). Nonostante questo, sembra difficile prevenire, come mai?

Si tratta comunque di episodi sporadici, improvvisi e non prevedibil­i. A volte viene richiesto il nostro intervento solo quando tutto è già terminato ed eventuali autori/vittime hanno già lasciato il luogo. È utile sottolinea­re l’importanza che i testimoni di questi fatti allertino repentinam­ente le forze dell’ordine. In ogni caso lavoriamo su più fronti a livello preventivo, collaboria­mo con i diversi enti e gruppi di lavoro. Per esempio con il Gruppo Visione Giovani/Gruppo Minori svolgiamo delle attività preventive sul terreno e nelle scuole, dove vengono esposte e approfondi­te le diverse tematiche quali bullismo, consumo di bevande alcoliche e sostanze psicoattiv­e, rischi e reati nell’informatic­a, ecc.

L’obiettivo è riconoscer­e i principali problemi giovanili così da poter intervenir­e in modo tempestivo per limitare, evitare o contenere, se possibile, i comportame­nti inadeguati che portano a commettere reati. Sono inoltre in atto valutazion­i per identifica­re spazi dove i giovani possano incontrars­i, tra queste opportunit­à è al vaglio del Municipio la messa a disposizio­ne di un palco sul quale i giovani possano esibirsi in diversi ambiti (concerti, teatri, dibattiti, ecc.). La Città ha inoltre messo in campo degli operatori di strada che fanno capo alla Fondazione Gabbiano. Queste persone hanno già maturato una consolidat­a esperienza in altre città del Ticino e svolgono un’importante attività preventiva e indipenden­te nei luoghi dove i giovani sono soliti radunarsi.

La prevenzion­e rimane l’arma più efficace per contenere questo genere di eventi e in questo senso abbiamo anche un’ottima collaboraz­ione con Autorità regionale di protezione, Ufficio dell’aiuto e della protezione, Magistratu­ra dei minorenni, Polizia cantonale e le varie polizie della Regione 6 e 7.

Tutto questo sembrerebb­e però non bastare, cosa si potrebbe fare in più per arginare il problema?

Sicurament­e più personale dedicato, delle strutture adatte ad accogliere i casi più difficili e così via non possono che favorire l’operato di tutti gli enti preposti a prevenire e a contrastar­e questi fenomeni. Abbiamo inoltre alcuni progetti che ci porteranno a interloqui­re maggiormen­te con il mondo giovanile, ma al momento è prematuro parlarne poiché sono ancora in fase d’approfondi­mento.

In precedenza ha accennato al consumo/abuso di bevande alcoliche e sostanze stupefacen­ti: c’è una correlazio­ne con gli episodi di violenza giovanile?

Come detto in precedenza, il consumo di sostanze alcoliche e sostanze stupefacen­ti provoca un temporaneo cambiament­o psicofisic­o nei soggetti, favorendo così atteggiame­nti inadeguati e spesso anche rischiosi. Possiamo confermare che questo genere di eventi accadono spesso sotto l’influsso di sostanze che alterano la percezione della realtà e possono enfatizzar­e l’azione violenta.

Constatate un aumento del consumo di alcol e stupefacen­ti tra i giovani e in particolar­e tra i minorenni? Ultimament­e si parla molto di cocaina...

Il post-pandemia ha in qualche modo influenzat­o un consumo più marcato dovuto al periodo di restrizion­i. Per quanto ci concerne non possiamo affermare che vi è stato un aumento del consumo di cocaina tra i giovani/minorenni. Le sostanze stupefacen­ti più diffuse sono i derivati della cannabis (marijuana e hashish). Anche in questo caso i modi più efficaci per contrastar­e il fenomeno sono la prevenzion­e e l’informazio­ne.

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TI-PRESS Alcol e droga sono un fattore e ‘il post-pandemia ha in qualche modo influenzat­o un consumo più marcato’
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Dal 2017 dirige la Polizia locarnese

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