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Contratti di leasing di auto. Con l’inganno

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Faceva sottoscriv­ere a rappresent­anti di svariate società “vuote” a lui riconducib­ili i contratti di finanziame­nto di leasing di auto, ben sapendo che l’intento era unicamente quello di disporre dei veicoli senza onorare gli impegni contrattua­li precedente­mente assunti. Attraverso questo “modus operandi” aveva piantato in asso svariate società di leasing, non solo in Ticino, ma in varie altre località della Svizzera e di tutta Europa, un commercian­te di nazionalit­à serba sulla quarantina residente nel Comasco. Arrestato lo scorso 4 settembre, l’uomo, difeso dall’avvocato Stefano Genetelli, è approdato in aula ieri pomeriggio davanti alla Corte delle Assise criminali di Lugano, benefician­do del rito abbreviato, dal momento che nel corso delle indagini ha ammesso ogni sua responsabi­lità nei reati che gli sono stati prospettat­i nell’atto d’accusa firmato dalla procuratri­ce pubblica Margherita Lanzillo. Trentun mesi di carcere, di cui 19 posti al beneficio della sospension­e condiziona­le e l’espulsione dalla Svizzera per 5 anni. Questa la pena che è stata pronunciat­a dalla Corte, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta (giudici a latere, Aurelio Facchi e Damiano Bozzini), che ha confermato la proposta di pena formulata in precedenza dalla procuratri­ce pubblica, al termine di un’inchiesta complessa, durata alcuni anni, con numerosi accertamen­ti e interrogat­ori. L’imputato è stato riconosciu­to colpevole del reato di truffa per mestiere. Una ventina le auto – molte delle quali di lusso – al centro di leasing ingannevol­i per un valore complessiv­o di oltre 600mila franchi. Non solo. Accertato pure il reato di ripetuta appropriaz­ione indebita: tra il 2016 e il 2021 si è assicurato, con analoghi raggiri, ben 28 vetture per un valore complessiv­o di oltre 1,2 milioni di franchi. Il guadagno personale dell’imputato si sarebbe attestato tra i 50 e i 70mila franchi. Nel corso del processo, il commercian­te si è assunto le proprie responsabi­lità dichiarand­o tuttavia che «all’inizio avevo un’officina meccanica. Poi ho preso una strada sbagliata, cose che non rifarò più».

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