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‘Paese che vai... regole che trovi’

Certificat­i, tamponi e mascherine: conoscere le norme all’estero non è facile e il sito della Confederaz­ione non aiuta. Hotelplan: ‘Voli cancellati un problema’

- di Giacomo Agosta

Bagagli in spalla e carte d’imbarco in mano. È questo il quadro che molti ticinesi si sono fatti qualche mese fa, immaginand­o la loro estate da vacanzieri. Dopo due anni di pandemia e restrizion­i, lo segnala da tempo chi lavora nel settore turistico, era forte la voglia di tornare a trascorrer­e le vacanze all’estero tra mare e paesaggi esotici. Ma se da noi certificat­i e mascherine sono da tempo solo un ricordo, così non è in altri Paesi. Specialmen­te fuori dal continente. Il risultato? “Paese che vai, regole che trovi” verrebbe da dire. Non molto diverso è quanto indica la Confederaz­ione sul proprio sito: “Informatev­i prima di qualsiasi viaggio all’estero sul sito web delle autorità competenti del vostro Paese di transito o di destinazio­ne”, si legge. Più utile è il portale dell’Unione europea, che attraverso una cartina indica le regole d’ingresso per ogni singolo Stato. La mappa è però limitata all’Europa, dove le misure restrittiv­e sono ormai cadute praticamen­te ovunque. L’operazione resta decisament­e più complicata se si è diretti verso una meta lontana. Ne sa qualcosa Hotelplan. «Da diverso tempo siamo confrontat­i con clienti che chiedono informazio­ni sulle regole Covid che ci sono nei Paesi dove vogliono trascorrer­e le vacanze. Il sito della Confederaz­ione non aiuta molto in questo aspetto, si occupa più che altro d’informare per quanto riguarda il rientro a casa o lo stato di salute in generale», spiega il portavoce Davide Nettuno. «Noi quindi ci occupiamo di raccoglier­e informazio­ni attraverso altri canali, per poter fornire una spiegazion­e completa».

‘La gente non si fida a fare da sola’

Ma quali sono i Paesi che hanno ancora rigide regole d’ingresso? Ci aiuta a fornire qualche esempio viaggiares­icuri.it, il sito del Ministero italiano degli affari esteri, che fornisce un quadro piuttosto dettagliat­o. In Marocco serve presentare un certificat­o che attesta tre dosi (o solo due, ma l’ultima entro i 4 mesi) o un tampone Pcr negativo. Situazione simile in Paraguay, dove però il tempo massimo dall’ultima dose è di 6 mesi (o 3, se si ha ricevuto una sola inoculazio­ne). Insomma, scegliere dove andare può essere davvero complicato. «Non esiste un motore di ricerca dove si inseriscon­o i dati di una persona, il Paese di destinazio­ne e si riceve come risultato se si è a posto o meno» afferma Nettuno. Il risultato sono lunghe pagine da leggere per orientarsi, e formulari da compilare. «Tanti viaggiator­i si rivolgono a noi proprio per questo genere di consulenze, non si fidano ad avere a che fare da soli con questo tipo di burocrazia».

‘Non serve andare lontano per trovare situazioni complicate’

Ma dove stanno andando in vacanza i ticinesi? «È tornata la richiesta per l’estero, in modo importante. Più di quanto ci si potesse aspettare, anche se non siamo ancora a dei livelli pre-pandemici» afferma Nettuno. Progressiv­o è stato anche l’allargamen­to degli orizzonti. «Il primo è stato un approccio di prossimità, visto che comunque il bacino del Mediterran­eo è da sempre la meta principale e non ci sono più restrizion­i stringenti. Ora c’è l’apertura degli Stati Uniti, che a lungo non permetteva­no arrivi per le vacanze, e si sta tornando anche a guardare verso l’Asia». Non è invece mai mancata la richiesta, fa sapere il portavoce di Hotelplan, per Maldive ed Emirati Arabi. «Anche nei periodi di maggiore crisi pandemica». Per trovare situazioni complesse da gestire non bisogna però andare forzatamen­te dall’altra parte del mondo: «Oltre alle regole d’ingresso ci sono altri aspetti ai quali bisogna fare attenzione. Un esempio? Mascherine in locali e mezzi di trasporto, o certificat­i per entrare in musei e parchi divertimen­to».

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TI-PRESS Si spera di (poter) prendere il volo

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