Cosa fare?
La prima cosa da fare è adoperarsi davvero per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, come previsto dall’Accordo di Parigi, vale a dire abbattere le emissioni di gas serra, a partire da CO2 e metano, abbandonando i combustibili fossili e puntando su fonti rinnovabili come il solare e l’eolico, risparmio/efficienza energetica e decarbonizzazione in tutti settori. Un contributo molto significativo, sia per la mitigazione che per l’adattamento, verrà dalle soluzioni basate sulla natura (Nature Based Solutions, Nbs), attraver Secondo so la protezione, il ripristino e la gestione sostenibile dei serbatoi naturali di carbonio. Inoltre è indispensabile riaffermare la pianificazione a livello di bacino idrografico con il coordinamento di un soggetto unico in grado di definire le priorità a scala di bacino e ridefinire i fabbisogni in base a un aggiornato e reale bilancio idrico; per questo è necessario rivedere tutte le concessioni idriche (agricole, industriali, civili) riducendole in funzione delle effettive disponibilità d’acqua, di un più efficiente utilizzo (già possibile in diversi settori) garantendo anche il vitale deflusso ecologico nei corsi d’acqua, fondamentale per garantire a lungo termine l’uso plurimo della risorsa attraverso la ricarica delle falde e un generale riequilibrio del ciclo idrologico. Infine, è indispensabile ridurre gli sprechi ed eliminare consumi d’acqua ormai anacronistici, soprattutto di fronte a questi fenomeni sempre più estremi dovuti alla crisi climatica, come l’uso dell’acqua per l’innevamento artificiale.