laRegione

Il monolocale e le mutande

- DI LAURA INSTAGRAM: @LA_FICCANASO

La Madeleine è adatta a ogni stagione. Sa nasconders­i per poi ripresenta­rsi in ogni momento, sbucare fuori all’improvviso quando avevi l’innocuo scopo di tentare un giro culturale in mezzo alla città torrida e deserta. Doveva esserci in giro solo qualche turista folle con la macchina fotografic­a e l’audioguida in mano, nessuno poteva immaginare che eserciti di ricordi se ne stessero mimetizzat­i in ogni angolo instagramm­abile.

Il cancello del cortile era sempre stato chiuso, anni fa c’era persino il nome sul citofono, nonostante lui non vivesse più lì da tantissimo tempo. In quella mattina che precedeva una giornata da trenta gradi all’ombra assicurati, la custode del palazzo deve aver pensato bene di lasciare il cancello aperto durante il disbrigo delle faccende. Come resistere alla tentazione di entrare? Da quel secchio appoggiato a lato per tenere l’uscio socchiuso siamo passate noi. Ed è passato di tutto. Siamo sempre in primavera, lo siamo anche quando il calendario segna estate ma noi restiamo ancorati a quel mix di nostalgia e smania che neppure il magnesio può arginare. Il cortile era esattament­e come allora, questo palazzo è proprio ben tenuto signora mia. Dove allora significa che sono passati a occhio e croce quindici anni. Quando si facevano cinquanta chilometri per concludere un bacio lasciato a metà, quando non si parlava di relazioni tossiche ma di reciproca stronzaggi­ne. Tu esci con altre, io cancello il numero che so a memoria, tu non mi rispondi, io mi invento molti impegni. Tu sparisci, sposarsi mi sembra eccessivo. Ti ho chiamato perché ho sognato che avevi avuto un bambino. Tu vai al centro benessere, io ti seguo. Tu sei stato un estimatore della brazilian wax ante litteram. Tu mi hai insegnato che il tovagliolo si mette in grembo quando mi siedo a tavola. Io ti ho spiegato che tutti i libri che mi hai consigliat­o facevano schifo. Tutto avveniva senza Instagram, Facebook, Linkedin. Tutto al telefono e in quel monolocale in cui faceva tanto caldo che non si poteva che restare in mutande. Ho capito che non era amore, non incoerenza, non debolezza. Non ero io che ero irresistib­ile, né lui che era tenebrosam­ente affascinan­te. Avevamo solo caldo. Erano di troppo persino le mutande.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland