ALTRI SCHERMI
PASSIONE INFINITA
Il campeggio, stile vacanziero diffusosi su larga scala negli anni Sessanta, è una passione mai sopita che accomuna più generazioni, pur avendo subìto notevoli cambiamenti nel corso del tempo. Con il supporto di archivi fotografici e video, il documentario di Heike Nikolaus Il campeggio: storia di un amore, in streaming su ArteTv, descrive una parabola storico-sociologica che va dalle origini “aristocratiche” al turismo di massa contemporaneo, passando per le avventure hippie.
VIVERE IN CAMPER
YouTube pullula di canali dedicati alla vita in camper, più o meno belli, più o meno accurati. Il canale Vivere in camper: macchitelofaffà! del regista Armando Costantino è quanto di più completo si possa immaginare. A partire dai bellissimi documentari, tutti incentrati sul mondo della “vanlife” o vita in camper, anche a tempo pieno, con interessanti approfondimenti sul nomadismo digitale. Inoltre, lo youtuber si prodiga in consigli preziosissimi: dalla meccanica ai luoghi di sosta, passando dall’attrezzatura tecnologica.
IL BOOM DEL CAMPEGGIO
Nel corso delle due ultime stagioni, per i campeggi a sud delle Alpi gli affari sono andati alla grande: aumento delle prenotazioni, grande afflusso di turisti e tutto esaurito. Sono arrivati in tanti, soprattutto in camper, ma il campeggio oggi non corrisponde più all’idea tradizionale di accampamento. Anzi, tra le novità in voga c’è il “glamping”, che punta a offrire maggior comfort. Su PlaySuisse, il documentario Il boom
del campeggio. La moda del glamping, di Paola Santangelo e Mariano Snider illustra la nuova tendenza.
UN’ATTIVITÀ PER TUTTI
Il documentario
Crip Camp, disabilità
rivoluzionarie, su Netflix, inizia la narrazione nel 1971 a Camp Jened, un campo estivo a New York descritto come un “campo libero e dallo spirito libero progettato per adolescenti con disabilità”. Il film si concentra su quei campeggiatori che si sono trasformati in attivisti del movimento per i diritti dei disabili e segue la loro lotta per la legislazione sull’accessibilità. Nel 2020 ha ricevuto una candidatura all’Oscar come miglior documentario.