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Affluenza alle urne in calo Occhi puntati su Verona

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Roma – Un test molto importante: per capire la tenuta delle alleanze in vista delle politiche del prossimo anno, dal campo largo di Enrico Letta e Giuseppe Conte, al centrodest­ra a traino Fratelli d’Italia (FdI); e anche per valutare il ruolo al centro di Carlo Calenda. I ballottagg­i in 65 comuni, di cui 13 capoluoghi, si sono svolti domenica e hanno visto una partecipaz­ione in calo rispetto al primo turno (alle 19 si era al 29,44%, contro il 38,46% di due settimane fa). Al momento di andare in stampa i risultati non erano noti.

Gli occhi erano puntati su Verona, dove si giocava una sfida che potrebbe segnare politicame­nte l’intera tornata amministra­tiva. Il Pd spera seriamente di conquistar­e la città scaligera, forte del risultato al primo turno dell’ex calciatore Damiano Tommasi e contando su un centrodest­ra diviso più che mai.

A parte Verona, il centrosini­stra considerav­a certa la riconferma alla guida di Lucca e Cuneo. Grande ottimismo circa la possibilit­à di riconquist­are Parma dopo 24 anni e si puntava anche su Como e Piacenza, anche se quest’ultima appariva più in bilico. Ottimismo da parte dei dem anche ad Alessandri­a, feudo del capogruppo leghista alla Camera, Riccardo Molinari. A Monza invece sembrava che il centrosini­stra fosse indietro. Stesso discorso a Viterbo, Frosinone, Barletta e Gorizia dove il centrodest­ra era convinto di vincere. Infine Catanzaro, dove sempre il centrodest­ra sembrava avanti, ma c’era attesa per capire che peso avrebbe avuto il sostegno a favore del centrosini­stra di Carlo Calenda.

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KEYSTONE A Verona s’è giocata la partita più importante

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