Centrodestra lacerato Il Pd di Letta sorride
Roma – Centrodestra litigioso, penalizzato dall’astensionismo, sconfitto. A partire da Verona (vedi anche il commento in Prima), che diventa la fotografia degli errori da non ripetere. Con i leader a scambiarsi accuse. «Chiederò a Berlusconi e Salvini di vederci il prima possibile per evitare ulteriori divisioni», dichiara Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia). In quella sede, dovranno dimostrare che è possibile costruire una coalizione e riuscire lì dove a livello locale, divisi, hanno fallito. Il tempo a disposizione non è molto: in autunno si vota per le regionali in Sicilia e la riconferma della corsa del governatore uscente Musumeci (sempre per divisioni interne al centrodestra) è tutt’altro che scontata.
È vero che sono le elezioni locali, ed è opinione, tra i sondaggisti interpellati, che il voto di domenica non abbia nulla a che vedere con le elezioni politiche, ma è altrettanto evidente che l’esito delle urne ha avuto l’effetto di rimescolare gli equilibri delle coalizioni e disegnare gli scenari in vista dell’appuntamento nazionale del 2023. La vittoria netta del centrosinistra scuote i poli, mette in crisi il centrodestra, ma impone anche alle forze di centro di immaginare lo schema di gioco migliore per le urne del prossimo anno.
Vince soprattutto il Partito democratico di Enrico Letta che oltre a Verona, città diventata il simbolo della debacle del centrodestra, strappa agli avversari sette capoluoghi su tredici: «L’unità e fondamentale ed è una lezione per le politiche», osserva il leader Dem mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio non ha dubbi: «Ha perso chi ha picconato il governo».