Berset difende la pensione a 65 anni per le donne
Berna – L’Avs è confrontata con difficoltà finanziarie e va riformata. Il consigliere federale Alain Berset (Ps) ha difeso lunedì l’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile per le donne. La riforma – combattuta dal suo partito, dai Verdi e dai sindacati, che hanno lanciato il referendum – consentirebbe di stabilizzare le finanze del primo pilastro per circa un decennio e di garantire l’attuale livello delle rendite, ha dichiarato il friburghese. Si vota il 25 settembre.
La misura principale della riforma Avs 21 è l’introduzione della stessa età di pensionamento per uomini e donne. Le persone che cominceranno a ricevere la loro rendita a 65 anni la percepiranno senza riduzioni né supplementi, salvo per la cosiddetta generazione di transizione. Tale misura è accompagnata da una compensazione in favore delle donne nate tra il 1961 e il 1969: un supplemento di rendita e migliori condizioni in caso di prepensionamento. La riforma crea inoltre incentivi a proseguire l’attività lucrativa dopo i 65 anni, ha sottolineato Berset. Avs 21 consentirà di risparmiare circa 4,9 miliardi di franchi entro il 2032. Altre misure sono quindi necessarie. Il tasso dell’Iva sarà aumentato di 0,4 punti percentuali (dal 7,7% all’8,1%), misura che dovrebbe fruttare 12,4 miliardi all’Avs. Considerando anche i risparmi, fino al 2032 le finanze del primo pilastro saranno sgravate di circa 17,3 miliardi di franchi.