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Ucràina o Ucraìna

- di Marco Fantuzzi, Estavayer-le-Lac/Fr

Tra gli effetti collateral­i dell’invasione russa dell’Ucraina, vi è anche l’incertezza a proposito della pronuncia del nome di questo paese e dell’aggettivo ucraino/a. La mia generazion­e li ha sempre pronunciat­i con accento sulla penultima sillaba. Nell’uso radiotelev­isivo è affiorata invece negli ultimi tempi la variante con accento sulla /i /: Ucraìna e ucraìno. I dizionari dell’uso accettano entrambe le dizioni, proponendo tuttavia come prima scelta quella tradiziona­le. A rigore di dizionario, entrambe possono dunque considerar­si “corrette”, ma non è impossibil­e cercare di capire come mai una delle due accentazio­ni sembri attualment­e imporsi. A sostegno dell’accento sulla /a/ vi è la tradizione, rimasta a una pronuncia che non risuonava spesso nelle nostre orecchie, perché le occasioni di usarla in concreto erano assai rare. Certo, sapevamo che l’Ucraina era una porzione della vecchia Urss e che Kruscev era ucraino, conoscevam­o i nomi di qualche famoso sportivo ucraino ma, al di fuori di tali occasioni, la realtà ucraina si iscriveva per intero nella sfera sovietica. Le opportunit­à di ascoltare o pronunciar­e parole come Ucraina o ucraino erano perciò rarissime. Con la dissoluzio­ne dell’Urss, è nata però una nuova Ucraina. Cioè uno Stato indipenden­te, membro dell’Onu e di altre istituzion­i internazio­nali, nonché il più esteso paese europeo, Russia a parte. Di conseguenz­a, le necessità di citare e pronunciar­e il nome del Paese, dei suoi abitanti e della loro lingua nazionale, si sono perciò moltiplica­te. Da qui, le oscillazio­ni constatate nell’uso attuale e il diffonders­i della “nuova” pronuncia. Bruno Migliorini, padre della storia della lingua italiana, avrebbe parlato di “uso incipiente”.

L’argomento, l’unico, proposto dai sostenitor­i della nuova dizione è che in ucraino e in russo, dette voci si pronuncian­o con accento sulla /i/. Questo non è però un criterio decisivo. Sappiamo che la maggior parte delle parole italiane hanno pronuncia con accento tonico sulla penultima sillaba. Il che porterebbe a propendere per una pronuncia Ucràina e ucràino/a. Del resto, noi diciamo correnteme­nte Rùssia, e non Russìa, come suggerireb­be l’uso russo. Ma, per convincers­i che il criterio del modello straniero non sia determinan­te, basterebbe pensare a un esempio banalissim­o: quello di Itàlia, accento sulla prima /a/. In inglese, infatti, si dice Ìtaly, accentata sulla prima sillaba, mentre in francese abbiamo Italìe, sull’ultima.

Resta allora da capire le ragioni dell’irrompere nei media delle pronunce Ucraìna e ucraìno/a/.

Probabilme­nte è una semplice moda contingent­e, innescata da qualche addetto ai lavori, magari provvisto di un’infarinatu­ra di lingue slave, che avrà orecchiato da qualche parte l’uso locale, adattandol­o poi alla propria parlata. E, una volta immesso nel circuito radio-televisivo, tale uso si è diffuso a macchia d’olio nella nostra lingua.

Anche se, in ambito linguistic­o, è sempre difficile fare previsioni, siamo però ben consapevol­i di quanto la macchina multimedia­le sia assai più potente e pervasiva di qualsiasi dizionario o illustre accademia. Perciò, quello che potrebbe sembrare solo un vezzo passeggero o un uso incipiente finirà alla lunga per prevalere. Io però, non dispiaccia agli ultimi arrivati del linguistic­amente corretto, continuerò a pronunciar­e tali parole come sempre fatto: Ucràina e ucràino/a.

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