laRegione

Lupo, verdi di rabbia

- Fabiana Matasci, Locarno

Leggo una consideraz­ione di Francesco Maggi: “Se l’allevament­o in Ticino non si adatterà all’arrivo del lupo, non avrà futuro”. Non so se ho capito bene: una volta che finalmente pecore e capre saranno sterminate, mangeremo carne di lupo e formaggio di lupa? Perché se non sbaglio è per alimentarc­i che i contadini allevano le bestie e bisognerà pur trovare un’alternativ­a alle trapassate.

Poi c’è un’altra cosa che non ho capito bene: mi sembra che i verdi si ergano anche a difensori della naturale bellezza del paesaggio. Ma mi chiedo: cosa c’è di bello nelle recinzioni (vista la conformazi­one dei terreni di pascolo saranno pure sbilenche) elettrific­ate (e il risparmio energetico?) con il loro corredo di batterie (ero rimasta che sono inquinanti), paletti, viti e chiodi? Molto poco biodegrada­bile il tutto, mi sembra.

E poi c’è ancora una cosa che non capisco: abbiamo fatto a meno del lupo per svariati decenni e non mi pare che ciò abbia causato una catastrofe ambientale. Però una cosa l’ho capita: vogliono farci diventare tutti verdi e di questo passo ce la faranno.

Verdi sì, ma di rabbia di fronte a tanta inscalfibi­le ottusità.

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