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Lettera aperta alla Diocesi

- Katia Cremona, Gravesano

Questo mio scritto è una critica verso la Curia vescovile di Lugano, per come gestisce e giustifica… gli avvicendam­enti dei sacerdoti nelle nostre parrocchie.

Innanzitut­to sarebbe bello venissero interpella­ti anche i vari Consigli Parrocchia­li, prima di presentar loro decisioni ormai prese e non arrivare con le solite motivazion­i, a mio dire inaccettab­ili, sostenendo che ogni tot anni bisogna fare degli avvicendam­enti. Sappiamo benissimo che ci sono parroci che sono attivi nella medesima parrocchia da decenni e più (sono “migliori” o sono solo “preferiti”?). So benissimo che un prete è tenuto ad accettare, anche a malincuore, la decisione del proprio Vescovo (non di rado mal consigliat­o); magari ogni tanto i preti andrebbero omaggiati per il lavoro che svolgono e non buttati solo di qua e di là come fossero pedine di una scacchiera! Conosciamo benissimo i disagi e le situazioni infauste che abbiamo avuto negli ultimi decenni e la mancanza di vocazioni nella Curia, ma se continuere­te così avremo sempre meno preti perché, nonostante il loro voto, possono comprensib­ilmente perdere l’incentivo ad andare avanti quando, dopo anni di lavoro e progetti, si ritrovano a dover ricomincia­re daccapo! Purtroppo i preti vengono gestiti con sistemi medievali, ma la realtà in cui devono operare è cambiata radicalmen­te e la Chiesa ha sempre ritmi da bradipo, che a volte magari hanno salvato qualcosa, ma spesso fanno vittime!

So che questo mio scritto/sfogo non servirà a molto, ma permettete­mi di ricordarvi che è anche il Parroco che forma e rafforza una comunità, una comunità Cristiana!

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