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Il Ciani, restauro al rush finale

Dopo un lungo e sofferto iter, sarà completame­nte agibile verso la fine dell’anno. Delicato intervento al lucernario che sovrasta il grande patio.

- di Leonardo Terzi

Un gioiello più unico che raro, questa villa con giardino annesso, nel centro città. L’ex Asilo Ciani, ormai ribattezza­to ‘Il Ciani’ oggetto di un importante restauro conservati­vo, verrà riconsegna­to al Comune ‘come nuovo’ o quasi, dopo tre anni di lavori entro la fine del 2022. Attualment­e è in corso la parte più delicata dell’intervento, ovvero il rifaciment­o del caratteris­tico lucernario. A opera finita, dal 2023 quindi potrà così riprendere a ospitare il consueto ventaglio di eventi per cui è particolar­mente apprezzato: piccoli congressi, presentazi­oni, cene, feste, anche cene con servizio catering. Nel frattempo resta disponibil­e in alcune salette, per riunioni di piccole dimensioni.

L’iter per la sistemazio­ne di questo edificio ultracente­nario è stato abbastanza sofferto. La prima intenzione del Municipio era quella di procedere a un restauro più incisivo, che avrebbe compreso un ammodernam­ento della struttura, con tanto di innalzamen­to dello stabile. Il progetto venne però attaccato da numerosi ricorsi, inducendo l’Esecutivo a ripiegare su un intervento prettament­e conservati­vo, che mantiene praticamen­te invariato l’aspetto dell’ex Asilo.

«Sì, la casa resta uguale a livello di volumetria, però chiarament­e i tetti sono stati rinforzati e isolati, c’è tutto un lavoro di impiantist­ica, e la cosa che ci ha impegnati di più è il restauro del lucernario, costruito nel 1907 e deficitari­o a livello struttural­e» ci spiega la municipale

titolare del Dicastero immobili della Città di Lugano. «Si tratta di una struttura molto leggera, con dei vetri sottili, che implicava anche problemi di isolamento termico, quindi freddo d’inverno, caldo d’estate eccetera. Dopo molte discussion­i con l’Ufficio beni culturali siamo riusciti a trovare un modo per restaurarl­o con la consulenza di un esperto. Il lucernario resterà uguale, sono state rinforzate alcune parti danneggiat­e o non sufficient­emente robuste e sopra verrà comunque cambiato il vetro per avere più isolamento». Il delicato intervento è in fase di svolgiment­o nelle officine della ditta Kesmon a Barbengo, dove sono state effettuate delle prove di carico. «Una volta terminato l’edificio, l’anno prossimo vorremmo sistemare anche il giardino, che è molto bello e, specialmen­te dietro la casa dove ci sono delle piante, uno spazio ombreggiat­o interessan­te» aggiunge Cristina Zanini Barzaghi. Quanto verrà a costare tutto ciò? Per l’opera erano stati stanziati una decina di milioni ma, fa presente la municipale, «il credito era stato votato dal Consiglio comunale oltre dieci anni fa, poi come detto i lavori sono stati ridimensio­nati. Il consuntivo finale lo faremo a tempo debito e sono da considerar­e i futuri lavori agli esterni». Costruito nel lontano 1892 in stile neoclassic­o, l’ex asilo si trova dentro un terreno di 4’000 metri quadrati arricchito dalla presenza di alberi secolari, di fronte al Palazzo dei congressi d viale Cattaneo, che ne gestisce l’utilizzo. La struttura su due piani dispone di diverse salette che variano dai 10 ai 60 metri quadrati. Al pianterren­o, al centro dello stabile, si trova un patio di 280 metri quadrati ideale per qualsiasi tipo di evento grazie alla particolar­ità di un lucernario piramidale in vetro e metallo, alla decorazion­e di archi tipici dell’epoca e di un particolar­e pavimento in parquet. Tutti gli spazi godono di luce naturale.

Zanini Barzaghi, Cristina

 ?? TI-PRESS/GIANINAZZI (FOTO IN ALTO) ?? Gli esterni ormai ridipinti e, sotto, il lucernario ancora ‘sotto i ferri’
TI-PRESS/GIANINAZZI (FOTO IN ALTO) Gli esterni ormai ridipinti e, sotto, il lucernario ancora ‘sotto i ferri’

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