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La nazionale è in Croazia Kovac: ‘Ma sarà dura’

- di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Dopo la vittoria di giovedì a Friborgo contro l’Austria, la nazionale di basket torna in campo domenica alle 20 contro la Croazia a Opatija, in Istria. Prima di pensare ai croati, parliamo con Roberto Kovac della prestazion­e contro gli austriaci: facile o difficile? «Diciamo che poteva essere più facile se fossimo stati tutti più attenti alle consegne del nostro coach: lui ci ha spiegato benissimo pregi e difetti dell’avversaria e, quando abbiamo applicato le sue consegne, abbiamo prodotto dei buoni vantaggi».

Un saliscendi del risultato è anche segno d’incertezze. «Bisogna considerar­e che, al di là dell’impegno massimo profuso da tutti quelli scesi in campo, si sono viste lacune che si possono ricondurre all’inesperien­za e, soprattutt­o, al rispetto dei ruoli. Per alcuni non è stato facile seguire le indicazion­i, abituati nei club a fare di tutto un po’: una disciplina tattica più efficace ci avrebbe permesso ben altri vantaggi».

Ha aiutato molto anche il quasi 53% al tiro da 3. «Certamente è un’arma che, quando funziona, può essere determinan­te. Gli austriaci si sono fermati al 25%, noi più del doppio il che è significat­ivo. Ma è nell’insieme del gioco che siamo stati superiori all’avversaria».

Ora si va in Croazia, patria dei tuoi natali e squadra tosta. «La Croazia ha vinto in trasferta contro la Polonia e sarà ben altro avversario. Non abbiamo giocatori sotto le plance della forza di Zubac (19 punti e 10 rimbalzi), e Bogdanovic (16 punti e 8 rimbalzi) e quindi sarà dura: han vinto di soli 3 punti, tirando con un 7/30 da 3 che non è nelle loro statistich­e abituali».

Le assenze di Cotture, appena diventato papà, e di Jurkovitz, infortunio a una caviglia, sono pesanti quando mancano chili e centimetri. «Certamente, anche perché sono due giocatori che hanno molta esperienza internazio­nale e sono integrati nel nostro gioco. Cercheremo comunque di mettere a frutto tutto il nostro potenziale e mi auguro anche che il tiro non ci sia nemico. Mantenere le percentual­i avute contro l’Austria sarebbe già una buona cosa per giocarcela. Ma è in difesa che dovremo fare gli straordina­ri perché loro sono fisicament­e molto forti». Appuntamen­to significat­ivo quindi per capire come i vari Zoccoletti, Rocak e Kübler avranno fatto passi avanti nel gioco d’assieme, con l’augurio che Kozic, 13 punti con 84% al tiro, e compagni viaggino su statistich­e da urlo. La Croazia è di un altro spessore, ne sono tutti convinti, ma limare le distanze non è quasi mai impossibil­e.

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