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Giù le mani dalla monetina!

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Berna – La decisione della catena di supermerca­ti olandese Albert Heijn di dire addio al sistema della moneta da inserire per accedere al carrello della spesa sta suscitando interesse in tutta Europa. In Svizzera, però, i grandi distributo­ri non sembrano voler abbracciar­e la novità: sono infatti preoccupat­i di vedere sparire i carrelli e temono un caos nelle aree di parcheggio.

La causa scatenante è stata il Covid: durante la pandemia la società Albert Heijn ha rinunciato, per motivi igienici, a chiudere con le catenelle i carrelli della spesa nei suoi negozi. E i responsabi­li hanno notato che, nonostante ciò, non sono scomparsi più carrelli rispetto al passato. “Fortunatam­ente i clienti sono abbastanza gentili da restituirl­i”, ha affermato qualche giorno fa un portavoce del gruppo a una radio locale. Da qui la decisione di non tornare al passato. Da parte sua, la Svizzera è generalmen­te considerat­a un Paese in cui non ci si deve preoccupar­e molto dei ladri e questo vale anche per i carrelli della spesa. “Vengono rubati abbastanza raramente”, spiega all’agenzia Awp il portavoce di Aldi Kevin Keller. Presso Lidl, addirittur­a, “fondamenta­lmente non si registrano furti” dei dispositiv­i in questione, indica l’addetto stampa Mathias Kaufmann, che non esclude peraltro la possibilit­à che sussistano singoli casi, aggiungend­o però che non è possibile provarli. Denner non tiene statistich­e al riguardo, fa sapere l’addetto alla comunicazi­one Thomas Kaderli: ma se i carrelli a quattro ruote vengono rubati è soprattutt­o nelle aree urbane. Sebbene l’attività di “ladro del carrello della spesa” sembri quindi poco diffusa nella Confederaz­ione, i dettaglian­ti non pensano di passare al “modello olandese”. “Al momento non c’è motivo di cambiare alcunché in questo campo”, taglia corto il portavoce di Coop Caspar Frey. E tutti i suoi colleghi interpella­ti affermano che i meccanismi di deposito rimarranno in funzione. Se vi si rinunciass­e “presumibil­mente molti carrelli non verrebbero restituiti”, osserva Marcel Schlatter, dipendente di Migros.

A ben guardare, appare poco plausibile che una cauzione di uno o due franchi possa veramente fungere da disincenti­vo ad appropriar­si di un carrello. Ma i portavoce avanzano una seconda ragione: “In questo modo garantiamo un migliore ordine nel parcheggio, perché i carrelli devono essere riportati al posto giusto per riavere la moneta”, sottolinea Keller. Quindi presso Aldi, Lidl, Denner, Coop e Migros i clienti dovranno ancora estrarre dalla tasca una moneta o un gettone per accedere a un carrello. Ma nulla è deciso per l’eternità, perlomeno per i primi due dettaglian­ti: Lidl afferma di guardare con grande interesse agli sviluppi nei Paesi Bassi, mentre Aldi si dice “sempre aperta a nuove soluzioni”.

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