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Ma non ti arrabbiare , dai...

- DI DUCCIO CANESTRINI

Nelle scorse settimane all’aeroporto di Torino è comparso questo avviso: “Se in aeroporto o in volo ti comporti in modo aggressivo e indiscipli­nato, andrai incontro a gravi conseguenz­e”. Segue un elenco di possibili denunce, divieti, ammende e spese legali. Cioè: se le cose si mettono male guai ad arrabbiars­i. Il mondo dei viaggi in quest’estate ha rasentato il Far West e la parola “incubo” è la più ricorrente nei travel blog e nei forum dei viaggiator­i. Da una parte c’è un’oggettiva difficoltà di gestione della massa di turisti negli snodi dei trasporti e quindi un aumento dei disagi; dall’altra abbiamo tutti una maledetta fretta di andare, di arrivare, non siamo abituati agli imprevisti. Viviamo il tempo rubato alla vacanza come un oltraggio. Ogni ostacolo alla nostra tabella di marcia pare intollerab­ile e ci fa dare in escandesce­nze.

Ma la rabbia, cos’è?

Quando ho visto il cartello che sconsiglia ai turisti di andare in collera, minacciand­o ritorsioni, mi è venuto in mente il ritornello di un vecchio spot televisivo degli anni Sessanta: “Non ti arrabbiare, non ti conviene”, di cui era protagonis­ta l’attore Ernesto Calindri. Si trattava della pubblicità di un noto amaro (il Cynar) a base di carciofo contro il “logorio della vita moderna”.

Banale dire che incavolars­i non fa bene. Ma è possibile evitarlo? Ed è una questione di carattere o è un fatto culturale? Come sempre, si tratta di un mix di predisposi­zioni individual­i, cause remote e convenzion­i sociali, che in momenti di stress possono generare lo scoppio. La rabbia è un’emozione ancora poco studiata. Secondo la psicoterap­ia corporea nota come bioenerget­ica, esprimere la rabbia (anziché trattenerl­a) è giusto e importante: naturalmen­te canalizzan­dola e sfogandola in modo da non nuocere ad alcuno (calci al materasso?). Sicurament­e una mente arrabbiata è una mente limitata, ma la rabbia ha spesso ragioni che travalican­o la mente, è una reazione a eventi scatenanti come la delusione e la frustrazio­ne. Grazie comunque ai cortesi cartelli negli aeroporti, che per il bene delle nostre coronarie e del nostro portafogli­o ci raccomanda­no di placare i bollenti spiriti. Anche se il costo del biglietto è quasi raddoppiat­o; anche se siamo in viaggio per Amsterdam ma la valigia te l’hanno mandata a Tenerife; anche se il personale è sottodimen­sionato e stressato e non sa darti risposte sul ritardo del volo...anche se guardi speranzoso il tabellone ma capisci che resterai proprio a terra. Self control in perfetto stile inglese, sempre. Temperanza da bravi cristiani. Accettazio­ne e serenità come insegnano i buddisti. Calma e sangue freddo, da rettiliani.

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