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‘La salvaguard­ia del patrimonio è responsabi­lità collettiva’

Tutela beni culturali: esperti e pubblico domani al Sociale

- G.R.

Di valorizzaz­ione e tutela del patrimonio culturale si parlerà domani sera al Teatro Sociale di Bellinzona in occasione della tavola rotonda che vuole ricordare la Conferenza generale dell’Organizzaz­ione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Tenutasi a Parigi nel 1972, ha decretato l’esigenza di adottare disposizio­ni, attraverso una specifica convenzion­e, per attuare un efficace sistema di protezione collettiva del patrimonio culturale di valore universale. Organizzat­o dalla Città di Bellinzona con il patrocinio della Commission­e svizzera per l’Unesco, l’iniziativa riunirà nella Turrita tanti ospiti di rilievo rappresent­anti di istituzion­i ed enti per una due-giorni (giovedì e venerdì) il cui momento clou al Sociale (in programma a partire dalle 18 con entrata libera) prevede il coinvolgim­ento del pubblico per una discussion­e su sfide e opportunit­à in un periodo di cambiament­i dati ad esempio dalla globalizza­zione culturale, dal turismo internazio­nale, dalla crisi climatica, dalla trasformaz­ione tecnica e dalla digitalizz­azione. Parteciper­à anche Endrio Ruggiero, capo dell’Ufficio cantonale dei beni culturali e Unesco site manager della Fortezza di Bellinzona. «Con la ratifica della Convenzion­e Unesco nel 1975 – spiega –, la Svizzera si è presa nei confronti dell’umanità intera il compito di tutelare, proteggere, fare conoscere e valorizzar­e i 13 siti svizzeri, tra beni culturali e naturali, tra cui evidenteme­nte la Fortezza di Bellinzona» divenuta patrimonio Unesco nel 2000.

Quello della Turrita è dunque un appuntamen­to ritenuto importante per sottolinea­re la ricorrenza ma soprattutt­o permettere agli operatori direttamen­te attivi in questo ambito «di fermarsi a riflettere e far nascere uno spirito critico sulla complessit­à che questo ruolo comporta; eventi come questo che si aprono al pubblico vogliono ricordarlo e intendono pure coltivare ed estendere il senso di bene comune e di responsabi­lità collettiva». Quali gli argomenti che saranno discussi? «Uno dei temi previsti è lo stato di conservazi­one e la gestione dei siti Unesco in Svizzera che, a mio giudizio, risultano buoni, anche nel confronto internazio­nale. Sarà poi l’occasione per analizzare come migliorare il coordiname­nto, lo scambio di informazio­ni e il monitoragg­io a livello nazionale per quanto riguarda vari aspetti quali la tutela giuridica del sito e delle sue adiacenze. Si discuterà anche su come gestire e prevenire il controllo di possibili fattori negativi e di come adottare procedure che garantisca­no la qualità degli interventi».

Tassello della valorizzaz­ione della Fortezza

Per la Città di Bellinzona la tavola rotonda rappresent­a un tassello che si inserisce in un più vasto progetto, attualment­e in corso, relativo alla valorizzaz­ione del patrimonio Unesco della Fortezza, di proprietà del Cantone. Un rilancio turistico che richiede un impegno complessiv­o di 14 milioni di franchi: 10 per il rifaciment­o dell’offerta turistico-museale; 2,5 per la realizzazi­one di un nuovo sistema di accoglienz­a presso il Castello di Montebello; 1,5 per la nuova illuminazi­one con fari a Led nel frattempo realizzata. Obiettivo generale, riposizion­are i castelli in cima alle attrattive medievali elvetiche, avvicinand­o soprattutt­o le famiglie grazie a innovative e tecnologic­he attrazioni. «Il progetto intende dotare il sito e chi lo gestisce di strumenti moderni, al passo con i tempi senza però per questo dimenticar­e il profondo legame con la storia e la cultura che permeano questi luoghi – rileva Ruggiero –. La sfida e l’opportunit­à che ci viene data è probabilme­nte quella di riuscire non solo a meglio comprender­e ma anche a comunicare e condivider­e questa straordina­ria ricchezza». Ma quali sono le attuali sfide che mettono sotto pressione le misure di salvaguard­ia del patrimonio culturale? «Fa specie sottolinea­re, rileggendo la Convenzion­e, come già all’epoca si evocava una situazione critica attraverso termini negativi quali minaccia, distruzion­e, degrado, alterazion­i. Oggi come allora le tematiche restano sostanzial­mente le stesse ma con una situazione urbana, perlomeno nel caso della Fortezza di Bellinzona, profondame­nte mutata. Basta confrontar­e le foto di un tempo con quelle attuali per vedere come la pressione edilizia sia sempre maggiore e come la densità di costruzion­i nelle zone adiacenti il bene culturale sia profondame­nte aumentata. È forse questa la ragione che porta a dover fare riflession­i sull’esigenza di integrare e perfeziona­re la protezione del patrimonio nei programmi di pianificaz­ione immaginand­o, se del caso, anche l’istituzion­e di restrizion­i per fornire un ulteriore livello di protezione al sito».

Confronto tra castelli e vigneti del Lavaux

Oltre a rappresent­anti di Città, Cantone, Unesco e Ufficio federale della cultura, l’evento porterà a Bellinzona anche l’Associazio­ne Lavaux Patrimoine mondial che si occupa della gestione dei 30 chilometri di vigneti terrazzati affacciati sul Lago Lemano tra Montreux e Losanna. Sito iscritto a Unesco dal 2007. Sarà quindi l’occasione per un confronto tra i vigneti romandi e i castelli turriti su sfide e visioni connesse alla salvaguard­ia e alla valorizzaz­ione dei rispettivi patrimoni. Vigneti del Lavaux ai quali il Museo di Villa dei Cedri dedica una mostra quest’autunno. Su www.incitta.ch le informazio­ni sulla serata.

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TI-PRESS Endrio Ruggiero, capo dell’Ufficio dei beni culturali

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