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‘Abbiamo già raggiunto gli obiettivi annuali’

Il 21 novembre prevista l’approvazio­ne del piano presentato dalla casa da gioco per i prossimi cinque anni, che le permetterà di restare aperta

- di Federica Ciommiento

«Abbiamo raggiunto già ora gli obiettivi per il primo anno fissati dal piano». È soddisfatt­o l’amministra­tore delegato del Casinò di Campione d’Italia Marco

Ambrosini , per quanto riguarda le finanze della casa da gioco. «La previsione annuale supera del 10-12 per cento quella iniziale». Il casinò era stato riaperto il gennaio scorso dopo essere rimasto chiuso per circa tre anni e mezzo per fallimento e attualment­e viene frequentat­o mediamente da 600-700 persone al giorno. È stato possibile riprendere l’attività grazie a un accordo che pone dei vincoli, principalm­ente quello di ripagare i creditori, tra cui ex dipendenti e dipendenti. Definisce inoltre altri obiettivi da raggiunger­e annualment­e, questo nel corso di cinque anni, come i ricavi minimi da ottenere. Per il primo si parla di 40 milioni di euro. Il prossimo step è l’udienza del 21 novembre, spiega Ambrosini, in cui il tribunale di Como comunicher­à ufficialme­nte se i creditori sono d’accordo sull’attuazione del concordato, ratificand­o o meno il piano. In quell’occasione verranno anche definite le varie tempistich­e, tra cui quelle per il saldo dei debiti. Anche se solo in maniera ufficiosa, sembrerebb­e che tutti siano favorevoli e dunque che il casinò potrà restare aperto. «Il concordato è un contratto che l’azienda fa con un giudice e che ha come scopo quello di soddisfare i creditori», ricorda l’amministra­tore delegato in occasione della conferenza stampa di ieri.

Assunzioni: ancora sconosciut­o il numero

«Se il concordato funziona porta una serie di ulteriori vantaggi, come quello di mettere a disposizio­ne nuovi posti di lavoro», aggiunge Ambrosini. Attualment­e sono impiegati 173 dipendenti, ma l’amministra­tore delegato non è in grado di indicare di quanto, e quando esattament­e, questo numero crescerà. Il piano, spiega, si basa su proiezioni e la realtà può essere diversa: «È tutto in divenire. I numeri possono subire delle variazioni in funzione delle esigenze effettive e in quel caso cercheremo di apportare i correttivi necessari. Questo a patto che il giudice delegato e i commissari siano d’accordo sulle soluzioni trovate». Riguardo all’aumento dei prezzi dell’energia «abbiamo già avviato da settimane un piano che ci porterà a contenere gli esborsi». Nelle scorse settimane il sindaco di Campione d’Italia aveva sollecitat­o il casinò a migliorare la gestione dell’azienda. «So di aver fatto il meglio che mi è stato possibile. Credo che il sindaco si riferisca a una situazione che è inevitabil­e e struttural­e in una società che ha di fatto nove mesi di vita. Mi stupirei se non ci fossero criticità».

Si punta su attività per tutti

La casa da gioco punta a reinventar­si e a offrire attività ed eventi che possano interessar­e tutti, non solo i giocatori. «Anche gli spazi commercial­i, per quanto possibile, saranno fruibili da tutti. Devono poter vivere di luce propria», afferma l’amministra­tore delegato. Lo scorso anno, prima che il casinò riaprisse, il bando di concorso per queste aree non aveva ottenuto riscontro. «Si è trattato piuttosto di un sondaggio. È stato fatto in un momento in cui era chiaro che non avrebbe accettato nessuno, in quanto si basava su una promessa», ricorda Ambrosini che indica però che c’è chi ha mostrato interesse per il futuro.

‘La riapertura: un beneficio per tutti i casinò’

Proporre attività accessibil­i a tutto il pubblico è anche un modo per promuovere il casinò che, per legge, non può fare pubblicità diretta per il gioco d’azzardo, spiega l’amministra­tore delegato. Per quest’ultimo, un modo altrettant­o importante per attrarre nuovi giocatori resta il passaparol­a e ricorda che storicamen­te c’è un’associazio­ne diretta tra il nome dell’enclave e il casinò: «Più si parla di Campione più di fatto si fa una certa promozione al gioco». E la concorrenz­a con gli altri? Ambrosini sostiene, come già detto in passato, che più casinò ci sono meglio è: «Altre case da gioco hanno avuto un beneficio, non un danno, dalla nostra apertura. Aumentare l’offerta è più producente, le persone vogliono cambiare e in posti dove c’è più scelta ci sono anche più clienti».

Il poker in arrivo nei prossimi mesi

I risultati sono buoni, ma le sfide e le novità ancora molte. Una di queste è il poker, che attualment­e non è disponibil­e nel casinò. «È certamente un gioco che avremo, ma mi assumo la responsabi­lità di valutare la questione con la calma necessaria», afferma Ambrosini. «Il poker ha una serie di implicazio­ni complesse. Nel momento in cui debutterem­o con esso, saremo certi che la cosa funzioni bene». L’amministra­tore delegato parla di una tempistica in ordine di mesi e fa notare che anche senza poker «sono stati raggiunti ottimi risultati. Quando ci sarà ci porterà certamente un vantaggio, ma lo faremo quando avremo le certezze di operare in modo corretto».

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TI-PRESS Frequentat­o in media da 600-700 persone algiorno

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