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Statuto S prolungato fino a marzo 2024

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Attivato il 12 marzo, lo statuto di protezione S per i profughi ucraini non sarà revocato prima del 4 marzo 2024, salvo se la situazione cambierà radicalmen­te. Lo ha deciso il Consiglio federale, precisando che le misure di sostegno a favore dei titolari dello statuto (oltre 67mila a oggi) vengono prorogate di un anno. «Lo statuto S è valido fino alla revoca da parte del Consiglio federale», ha ribadito in una conferenza stampa Karin Keller-Sutter. La ministra di Giustizia e polizia ha precisato che la condizione per la sua abrogazion­e è una stabilizza­zione duratura della situazione in Ucraina e quindi l’assenza di una situazione di grave pericolo. I recenti sviluppi mostrano che al momento una tale stabilizza­zione non è vicina. Ci si attendono ancora atti bellici su tutto il territorio ucraino, ha aggiunto. Il Consiglio federale ha pertanto deciso – fatti salvi improbabil­i sviluppi – di non revocare lo statuto S prima del 4 marzo 2024. Ciò crea chiarezza per le persone in cerca di protezione, i Cantoni, i Comuni e i datori di lavoro. Partiti (tranne l’Udc) e organizzaz­ioni del settore plaudono.

Poiché, diversamen­te dallo statuto di protezione S, i relativi permessi per gli ucraini sono validi solo un anno, il Governo invita i Cantoni a prorogarli di un altro anno. Inoltre, ha deciso di protrarre fino al 4 marzo 2024 le misure di sostegno specifiche a favore dei titolari dello statuto S, decretate per la prima volta il 13 aprile 2022. La Confederaz­ione partecipa a queste misure con un contributo di 3mila franchi per persona all’anno, versato ai Cantoni in modo scaglionat­o.

Anche se le condizioni per la revoca non saranno adempiute nel futuro prossimo (un aumento dei rifugiati dall’Ucraina è possibile con l’avvicinars­i dell’inverno), il Dipartimen­to federale di giustizia e polizia elaborerà con i Cantoni e i Comuni le basi per attuare rapidament­e la revoca dello statuto S, non appena la situazione in Ucraina lo consentirà. A quel punto occorrerà incoraggia­re un rientro rapido con incentivi mirati, ha precisato la consiglier­a federale. Nonostante il persistere della guerra, una parte degli ucraini fuggiti all’estero e dei profughi interni sta già tornando individual­mente nei suoi luoghi di residenza. Entro fine ottobre 2022 hanno lasciato definitiva­mente la Svizzera 6’394 persone, di cui 1’916 con un sostegno al ritorno.

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KEYSTONE Ne benefician­o oltre 67milapers­one

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