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Centro/Ppd, dieci nomi per cinque posti

Corsa al Consiglio di Stato: giochi fatti per Lega e Plr, l’Udc decide stasera, il Ps domenica. Cominciano a diradarsi le nebbie sui nomi in lista con De Rosa.

- di Andrea Manna e Jacopo Scarinci

Le liste dei partiti in vista delle elezioni del 2 aprile 2023 per il rinnovo di Consiglio di Stato e Gran Consiglio stanno prendendo forma. E anche in seno al Centro/Ppd sono questi giorni decisivi per la definizion­e della compagine che punterà all’Esecutivo.

Andiamo con ordine. Per quel che riguarda le squadre che scenderann­o in campo nella corsa al governo, proprio stasera a Bioggio il Comitato cantonale dell’Udc sarà chiamato a ratificare l’alleanza con la Lega e a pronunciar­si sulla seconda candidatur­a a sua disposizio­ne, oltre a quella, sicura, di Piero Marchesi: con il presidente dei democentri­sti ticinesi e deputato al Nazionale correrà Paolo Pamini, oggi granconsig­liere, o Tiziano Galeazzi, municipale di Lugano e pure lui parlamenta­re cantonale?

Nel frattempo il movimento di via Monte Boglia ha già ufficializ­zato, cosa che ha fatto in occasione dell’assemblea a Rivera domenica 23 ottobre, i propri tre nomi nella lista unitaria: i consiglier­i di Stato uscenti Norman Gobbi e Claudio Zali, nonché Boris Bignasca, attualment­e capogruppo in Gran Consiglio e figlio del fondatore della Lega Giuliano Bignasca, morto nel marzo 2013. A sinistra c’è grande attesa per l’esito del Congresso socialista in programma per questa domenica a Bellinzona, dove i giochi sembrano un po’ meno fatti di quanto lo sembrasser­o sino a qualche mese fa: scontato l’ok alla candidatur­a di Marina Carobbio, ora consiglier­a agli Stati, il dibattito si accenderà (verosimilm­ente) sulla seconda spettante al Ps nella lista con i Verdi. I vertici del partito propongono Yannick Demaria, della Gioventù socialista. Ma i sostenitor­i di Amalia Mirante, e lei stessa, si sono dati da fare in queste settimane, fra prospettat­i emendament­i, lettere agli iscritti e interviste, per attribuire alla 44enne economista il secondo posto nella compagine rossoverde e ribaltare così parzialmen­te le decisioni della commission­e cerca, della direzione e della Conferenza cantonale. Il Congresso del Partito socialista si preannunci­a insomma rovente. Per gli alleati ecologisti l’appuntamen­to è fissato a domenica 27. L’assemblea dei Verdi si determiner­à sull’alleanza con il Ps e sulle sue due candidatur­e nella lista unitaria: il Comitato propone Samantha Bourgoin, co-coordinatr­ice degli ecologisti e deputata al Gran Consiglio, e Nara Valsangiac­omo, dei Giovani Verdi. Tra il Congresso socialista e l’assemblea dei Verdi a Riva San Vitale si conoscerà l’identità del quinto candidato di area, espression­e della società civile: il nome che continua a circolare è quello dell’ex rettore dell’Usi Boas Erez.

Se ci limitiamo ancora ai partiti di governo e/o ai loro alleati, il Comitato cantonale del Plr si riunirà dopodomani, sabato 12, al Cinema Lux di Massagno per approvare le liste, fra cui quella per il Consiglio di Stato: oltre al ministro uscente Christian Vitta, nella squadra figurano Alessandra Gianella, Luca Renzetti, Jean-Jacques Aeschliman­n e Andrea Rigamonti. Si diceva del Centro/Ppd...

Col direttore del Dss? Ecco i papabili

Nel Centro/Ppd stanno cominciand­o infatti a diradarsi le nebbie. In attesa dell’ufficialit­à che sarà sancita dal Comitato cantonale convocato per giovedì 17 novembre a Sant’Antonino, stando a quanto appreso da ‘laRegione’, sono dieci i nomi dai quali usciranno i cinque che saranno nella lista per il Consiglio di Stato. A partire dall’unico intoccabil­e, l’uscente direttore del Dipartimen­to sanità e socialità Raffaele De Rosa. A ruota, vanno verso il rush finale il capogruppo in Gran Consiglio Maurizio Agustoni (che metterebbe in campo un bel ‘duello’ con la capogruppo liberale radicale Alessandra Gianella, lei di sicuro nella lista Plr), il presidente cantonale Fiorenzo Dadò (già in corsa nel 2015), la sindaca di Castel San Pietro Alessia Ponti e il coordinato­re della commission­e cerca Marco Passalia (fresco di vittoria alle urne con l’iniziativa per le nuove imposte di circolazio­ne di cui era primo firmatario, e candidatos­i per il governo già nel 2011 in quota ‘Generazion­e giovani’).

Ma non solo. All’attenzione della dirigenza del Centro ci sono pure i nomi del deputato Paolo Caroni (già municipale di Locarno e molto attivo nel difendere in votazione popolare il ‘Decreto Morisoli’), Simonetta Biaggio-Simona (per anni capouffici­o dei Beni culturali), Laura Tarchini (già nel Legislativ­o di Lugano e candidata al Municipio alle scorse comunali) e Martina Giacometti (consiglier­a comunale a Locarno).

Siamo a nove. Il decimo nome in ballo è quello del deputato e sindacalis­ta Ocst Giorgio Fonio, che dopo il 2015 potrebbe entrare ancora nella lista per il governo. Un nome e un’ala del partito, quella sociale, che strategica­mente potrebbero essere molto importanti a seconda di come si esprimerà il Congresso del Partito socialista convocato domenica a Bellinzona. Già, perché se il ticket proposto dalla direzione – Marina Carobbio e Yannick Demaria – dovesse uscire non così blindato – o peggio, respinto – dalla base del Ps, per un sindacalis­ta apprezzato potrebbero arrivare non pochi voti di panachage da sinistra. Sulla lista del Centro/Ppd per il Consiglio di Stato se ne saprà di più dopo la seduta dell’Ufficio presidenzi­ale prevista nei prossimi giorni. Intanto ieri sera il Distretto di Mendrisio ha dato via libera ai propri nomi per il Gran Consiglio (vedi anche pagina 13), tra i quali non figurerà quello del sindaco di Balerna Luca Pagani che, dopo quattro legislatur­e durante le quali è stato presidente del Legislativ­o cantonale e coordinato­re della commission­e ‘Giustizia e diritti’ in occasione del tribolato rinnovo delle cariche al Ministero pubblico, non solleciter­à un ulteriore mandato.

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TI-PRESS Il presidente Dadò il 25 giugno quando il Congresso ha deciso il cambio del nome

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