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Nuovo semaforo, code e automobili­sti lenti

In via San Gottardo da e verso nord suscita malumore la gestione dell’incrocio con le due vie Vallone e Pantera, voluta dal Cantone per aumentare la sicurezza

- di Marino Molinaro

Non di soli cantieri soffre l’automobili­sta, come descritto in alcuni nostri recenti servizi dedicati alla cantonale di sponda destra fra Bellinzona e Locarno; ma anche di semafori che vengono posati per risolvere un’annosa situazione di sicurezza carente, i quali finiscono per generare ulteriori rallentame­nti, dove già ce n’erano, e colonne oltremodo lunghe. È il caso dell’incrocio fra via San Gottardo, via Vallone e via Pantera a Bellinzona, lungo la strada cantonale nord che collega la zona di Arbedo e Molinazzo al centro città. Da alcune settimane, da quando cioè il nuovo impianto semaforico è stato attivato per la fase test, si moltiplica­no sui social le segnalazio­ni di automobili­sti e utenti della strada arrabbiati per gli accresciut­i tempi d’attesa in colonna nelle ore di punta, con code che raggiungon­o talvolta lo svincolo autostrada­le di Castione, cosa che in passato accadeva soltanto in circostanz­e particolar­i. Anche la redazione ha ricevuto qualche segnalazio­ne, in copia alla Polizia comunale, di chi s’interroga non riuscendo a capacitars­i di quanto sta succedendo. La Polizia comunale, interpella­ta dalla ‘Regione’, spiega di non essere competente in materia, invitando semmai a rivolgersi ai servizi del Cantone. In attesa di poter parlare con la Divisione delle costruzion­i che in seno al Dipartimen­to del territorio gestisce l’implementa­zione del nuovo impianto, siamo riusciti a raccoglier­e qualche informazio­ne utile a comprender­e la situazione.

Per ridurre il numero di incidenti

Dapprima la questione di fondo, ossia perché introdurre su una strada già molto trafficata un nuovo semaforo che rallenta ulteriorme­nte la circolazio­ne. La risposta va ricercata nei troppi incidenti capitati in passato a quell’incrocio, dove peraltro l’entrata di via Pantera è sfalsata rispetto a quella di via Vallone e dove quest’ultima è una strada di penetrazio­ne al popoloso quartiere di Pratocaras­so e Gerretta. Ora le preselezio­ni per le rispettive svolte da via San Gottardo non sono cambiate rispetto a prima, ma il semaforo riduce enormement­e il rischio di scontri. Sempre nella questione di fondo s’inserisce l’importante lavoro di aggiorname­nto, sempre di competenza cantonale, della rete semaforica fra Bellinzona nord e sud, ossia lungo i cinque chilometri di strada cantonale di sponda sinistra che separano Molinazzo da Giubiasco. Quello in oggetto è il primo di una lunga serie di interventi previsti nei prossimi due anni, i quali sfoceranno nella messa in esercizio di una nuova centrale telematica la cui gestione sarà affidata alla Polizia comunale. Il tutto nell’ambito della realizzazi­one del semisvinco­lo la cui entrata in funzione a fine 2024 rivoluzion­erà la circolazio­ne su più assi bellinzone­si, inclusi alcuni incroci semaforizz­ati.

Conducenti disattenti e poco reattivi

Quindi il mistero, ma nemmeno tanto, delle lunghe code. Su cui la Divisione delle costruzion­i ha subito voluto vederci chiaro. Lo ha fatto sia perfeziona­ndo la gestione elettronic­a dei tempi per il rosso e il verde, sia monitorand­o il comportame­nto dei conducenti. Ebbene, risulta che i forti rallentame­nti si formano nonostante il semaforo su via San Gottardo resti verde a lungo, anche oltre 60 secondi. In teoria questo dovrebbe garantire una buona scorrevole­zza, nella realtà non sempre. La spiegazion­e arriva dalle telecamere posate per un certo periodo all’incrocio e nel tratto di avviciname­nto da nord: escludendo i camion e i bus del Trasporto pubblico, le immagini evidenzian­o che troppi automobili­sti incolonnat­i sul rettilineo non hanno – per i motivi più disparati – un’adeguata prontezza di riflessi nel momento in cui il semaforo passa dal rosso al verde. Specialmen­te nei settori di colonna più lontani dal semaforo – dove l’effetto fisarmonic­a è già di suo più presente – molti si distraggon­o guardando il cellulare, telefonand­o, mangiando, leggendo qualcosa o parlando con altre persone a bordo. Una breve visita del cronista sul posto nell’ora di punta conferma: vi sono conducenti troppo lenti, privi di riflessi e poco accorti che finiscono per lasciare anche 50 o più metri fra il loro veicolo e quello che li precede. Troppi. Alla fine 50 di qua e 50 di là… e la coda raggiunge Castione. Ma non solo: oltre alla crescente difficoltà a immettersi sulla cantonale dalle vie minori laterali, un abitante della zona segnala che sempre più conducenti cercano di sfuggire alla colonna da nord immettendo­si sulla stradina di quartiere e ciclopista via Ripari Tondi – molto frequentat­a anche da bambini e anziani a piedi – infrangend­o il divieto di circolazio­ne per non residenti.

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LAREGIONE Via San Gottardo ieri: troppa distanza fra un veicolo e l’altro nell’ora di punta genera lunghecolo­nne

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