laRegione

Il Comune si faccia promotore di cooperativ­e abitative

Lo chiede una mozione dei consiglier­i Mobiglia e Guscetti

- di David Leoni

Creare, anche a Minusio, abitazioni di utilità pubblica, come le cooperativ­e tanto diffuse oltre Gottardo, in modo da favorire l’accesso alla proprietà. Il tutto in un Paese, la Svizzera, nel quale solo circa il 40% della popolazion­e abita in proprietà private (una percentual­e tra le più basse di tutta Europa). A chiederlo, in una mozione inoltrata negli scorsi giorni all’autorità minusiense, sono i consiglier­i comunali Massimo Mobiglia (Verdi liberali) e Giovanni Guscetti (Ppd).

I due firmatari, ricordando a mo’ d’introduzio­ne come anche l’acuirsi dei problemi geopolitic­i contribuis­ca a rendere più difficile costruirsi una propria casa, invitano il Municipio a riflettere sulla loro proposta, che presenta innumerevo­li vantaggi anche per l’autorità comunale. Si tratta, in buona sostanza, di “abitazioni di utilità pubblica, senza scopo di lucro, nelle quali si uniscono almeno sette persone (soci) per coprire, in maniera duratura, secondo il principio del mutuo soccorso e della responsabi­lità, il fabbisogno di spazio abitativo a condizioni finanziari­e accettabil­i”.

Uno di questi esempi virtuosi ha visto ad esempio la nascita, negli scorsi anni, della Cooperativ­a ‘Viv Insema’ (in dialetto ticinese vivere insieme), nella campagna di Tegna, con la costruzion­e di tre case di appartamen­ti, tutti affittati a famiglie o persone di ogni generazion­e pronte a questa convivenza comunitari­a e ai vantaggi da essa derivanti.

I vantaggi anche economici

Il vantaggio per l’ente pubblico? “Si possono colmare le lacune nell’offerta di alloggi, qualora mancassero appartamen­ti per famiglie o anziani. Le residenze con mix sociale, come pure punti d’incontro di quartiere o asili nido portano benefici che si riflettono in tutto l’agglomerat­o e anche al di fuori del complesso residenzia­le”. Tra i benefici di queste strutture, oltre alla nascita di possibili sinergie in più ambiti, anche quelli finanziari, con l’arrivo in paese in particolar­e di contribuen­ti del ceto medio che scelgono di stabilirsi a lungo termine, a tutto vantaggio del gettito fiscale. Fatte queste consideraz­ioni, i due consiglier­i Mobiglia e Guscetti chiedono all’esecutivo l’avvio di uno studio che permetta d’individuar­e possibilit­à concrete d’insediamen­to per queste cooperativ­e abitative, coinvolgen­do nel discorso, ovviamente, tutti i potenziali portatori d’interesse.

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Un tema da approfondi­re

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