Ex ministra tedesca auspica nuove centrali nucleari
La decisione di eliminare gradualmente l’energia nucleare è stata un «errore storico». È quanto scrive su «Welt» Kristina Schröder, ex ministra tedesca della Famiglia e membro della CDU. Ora è il momento di pianificare la costruzione di nuove centrali nucleari in Germania.
L’appello è notevole: Schröder faceva parte del governo della sua collega di partito Angela Merkel, quando questa decise di eliminare gradualmente l’energia atomica dopo l’incidente nucleare di Fukushima nel 2011. Il fatto che un ex ministra non solo chieda la prosecuzione del funzionamento delle ultime tre centrali nucleari, ma addirittura sostenga pubblicamente la costruzione di nuovi impianti, è finora unico.
Nel suo commento quale ospite, Kristina Schröder sottolinea che, sebbene all’epoca fosse un membro del gabinetto, la decisione di eliminare gradualmente l’energia nucleare fu presa «senza il mio voto». Non era convinta dell’uscita definitiva della Germania dall’energia nucleare, «il che, a mio avviso, vale anche per gran parte della CDU/CSU». «Ma non espressi i miei dubbi ad alta voce, come fecero molti altri. La decisione sembrava troppo irrevocabile e inoltre, come ministro federale della Famiglia, non potevo sentirmi competente». Naturalmente trovava le immagini provenienti dal Giappone «opprimenti». «Decine di migliaia di vittime, una tragedia». Solo gradualmente si è capito che quasi tutte erano vittime dello tsunami, mentre ancora oggi è controverso se la fusione del nucleo della centrale atomica abbia causato qualche vittima». Ma le 17 centrali nucleari presenti all’epoca in Germania sarebbero state tra le più sicure al mondo. «Anche per potenziali catastrofi naturali, erano molto più preparate rispetto a Fukushima».
Kristina Schröder sottolinea inoltre i problemi legati alla sostituzione di queste 17 centrali nucleari con l’energia eolica e solare. Questo porterebbe a un «gigantesco utilizzo di suolo». Inoltre, significherebbe un passo indietro in termini di sicurezza dell’approvvigionamento. «Perché il grande problema delle rinnovabili, che si erge come un elefante nella stanza e che viene volutamente ignorato, è quello della tecnologia di stoccaggio». Perché «il vento non soffia sempre, il sole splende al massimo solo di giorno» e le capacità di immagazzinamento necessarie a colmare questi vuoti «sono ancora molto lontane, nonostante le ampie ricerche condotte a livello mondiale». Quale riserva per garantire l’approvvigionamento, in linea di principio potrebbero essere presi in considerazione il gas naturale, il carbone e l’energia nucleare, continua Schröder. Ma oggi il gas naturale non è più disponibile e l’energia a carbone non dovrebbe essere incrementata in modo permanente «per motivi molto ragionevoli». «Resta il binomio energie rinnovabili e nucleare».
Con questa combinazione, la Germania disporrebbe di un approvvigionamento energetico in gran parte privo di CO₂, offrendo così probabilmente l’unica possibilità di raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sulla protezione del clima. Solo questa fonte di energia sarebbe in grado di «rifornire di elettricità tutte le future auto elettriche, le pompe di calore elettriche e i forni industriali». Purtroppo, però, la decisione della Germania di eliminare gradualmente l’energia nucleare ha consolidato la sua dipendenza dal gas russo, scrive Kristina Schröder. «Tutti coloro che avevano responsabilità politiche in Germania in quel periodo devono convivere con questa colpa, che è consistita perlomeno in una mancanza di resistenza politica. Oggi, però, c’è la possibilità di «riflettere e prendere decisioni più sagge, almeno per i prossimi decenni». Schröder raccomanda di «mantenere in rete le tre centrali nucleari ancora in funzione, di riattivare le tre che sono state recentemente chiuse e di pianificare la costruzione di nuove centrali nucleari». Questo offre la possibilità di «preservare la nostra prosperità, che è anche strettamente legata alla nostra libertà».
Poco più di una settimana fa il Cancelliere tedesco Olaf Scholz (SPD) ha fatto uso della sua competenza direttiva e ha ordinato di continuare a far funzionare le tre centrali nucleari di Isar, Neckarwestheim e Emsland fino all’aprile 2023. Per la CDU/CSU, attualmente all’opposizione, questo non è sufficiente. Chiede un’estensione dei tempi di funzionamento almeno fino al 2024 e l’acquisto di nuove barre di combustibile. Il leader del partito Friedrich Merz, tuttavia, finora non ha chiesto la costruzione di nuovi impianti.
In Svizzera, invece, i politici dell’UDC e in parte del PLR vogliono che vengano costruite nuove centrali nucleari. L’Energie Club Schweiz sta raccogliendo le firme per un’iniziativa che chiede l’abolizione del divieto legale di nuove costruzioni . Tuttavia le centrali nucleari svizzere esistenti dovrebbero rimanere in funzione finché sono sicure, il che potrebbe durare decenni. La Germania, al contrario, voleva togliere dalla rete le ultime tre centrali nucleari alla fine di quest’anno.
* dal «Nebelspalter» 24 ottobre 2022
Kristina Schröder, ex ministro federale della Famiglia CDU, chiede la costruzione di nuove centrali nucleari in Germania e definisce l’abbandono di questa fonte energetica, deciso nel 2011, un «errore storico». È la prima volta che un ex politico di così alto livello si schiera a favore di nuove centrali nucleari.