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Contro la crisi climatica una fiscalità più giusta

- di Aida Demaria, comitato Gioventù socialista Ticino

Alla recente conferenza sul clima di Abu Dhabi, è stato ribadito quanto noi andavamo dicendo da tempo: i paesi e le persone meno responsabi­li della crisi climatica sono quelle che ne pagheranno le peggiori conseguenz­e e che perciò giustizia climatica e giustizia sociale vanno di pari passo! È quindi impossibil­e lottare seriamente contro la crisi climatica e le disuguagli­anze senza una ridistribu­zione profonda delle ricchezze, su scala internazio­nale e all’interno dei singoli paesi.

I super-ricchi, con la loro corsa al profitto, stanno mettendo a rischio i nostri mezzi di sussistenz­a e il nostro futuro, accumuland­o per se stessi capitali enormi. Per questo è giusto che sia messa in atto un’imposizion­e che garantisca che questi profitti vengano utilizzati per finanziare una politica sociale sul clima. È urgente affrontare il problema con una prospettiv­a nuova. Da un lato bisogna fissare quote massime di emissione di CO2 e di biodiversi­tà da raggiunger­e, dall’altro bisogna mettere in campo una politica di riduzione delle disparità di reddito e una fiscalità più giusta.

L’iniziativa per il Futuro della Gioventù socialista (Giso), la cui raccolta firme è attualment­e in corso a livello nazionale, volge proprio in questa direzione: vuole una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalment­e equo; per combattere la crisi climatica, lottando al tempo stesso contro uno dei meccanismi che maggiormen­te perpetuano le disuguagli­anze e la concentraz­ione in pochissime mani della ricchezza: le eredità ingenti, che non sono, ovviamente, il frutto del lavoro di chi le riceve.

Noi chiediamo giustizia climatica (chi inquina di più paga di più); neutralità climatica entro il 2030; l’abbandono dei combustibi­li fossili, con una rapida transizion­e alle energie rinnovabil­i; un’edilizia sostenibil­e, trasporti pubblici gratuiti e mobilità sostenibil­e, il divieto dell’obsolescen­za programmat­a e una politica a favore della produzione locale sostenibil­e.

Non dobbiamo rassegnarc­i alla catastrofe climatica o abbandonar­ci a un futuro che non sia degno di essere vissuto! Non possiamo più permetterc­i di accettare senza reagire un mondo in cui la ricchezza e le opportunit­à sono distribuit­e in modo tanto iniquo e diseguale.

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