laRegione

‘Riciclo plastiche, quanto aumenterà la tassa base?’

-

Ha già innescato un atto parlamenta­re la decisione del Consiglio di Stato, illustrata l’altro ieri nella conferenza stampa indetta dal Dipartimen­to del territorio, di introdurre dal prossimo mese di giugno l’obbligo per tutti i Comuni, invece dell’attuale possibilit­à, di organizzar­e la raccolta separata delle plastiche riciclabil­i. “Obbligo di raccolta separata delle plastiche riciclate: quanto aumenterà la tassa base rifiuti per i cittadini e le aziende?”: è il quesito di fondo che dà il titolo all’interrogaz­ione depositata dalla deputata del Centro/Ppd Sara Imelli. Per la quale, il riciclo di alcune categorie di plastiche, “necessario e utile”, potrebbe essere assunto direttamen­te “dal Cantone tramite l’Acr (l’Azienda cantonale dei rifiuti, ndr) e non demandata ai Comuni creando nuovi costi all’ente locale, ribaltati per legge su persone fisiche e persone giuridiche”.

‘Iniziativa lodevole, ma non deve gravare sui cittadini e sulle aziende’

Ma andiamo con ordine. “Il Dipartimen­to del territorio ha proceduto con una importante modifica del regolament­o sulla gestione dei rifiuti che impone ai Comuni, da giugno 2023, la separazion­e e il riciclo di alcune categorie di plastiche: l’iniziativa è assolutame­nte lodevole – tiene a precisare Imelli – e va nella giusta direzione per un aumento del volume di materiali che possano entrare nella filiera del riciclaggi­o, ciò a principale benefico dell’ambiente e anche, soprattutt­o in questo periodo, delle risorse prime a disposizio­ne. Tuttavia – aggiunge – queste misure non devono e non possono gravare sui cittadini e sulle aziende tramite un ulteriore aumento delle tasse base riscosse dai Comuni come forzatamen­te, e già annunciato dal Dipartimen­to, dovrà avvenire”. In queste settimane, scrive la granconsig­liera, “si moltiplica­no i Comuni ticinesi che devono provvedere all’aumento delle tasse base, come imposto dal Regolament­o sulla gestione finanziari­a dei Comuni, per poter giungere al pareggio del capitolo sullo smaltiment­o dei rifiuti (non sapendo inoltre ancora della decisione del Dipartimen­to del territorio!)”. La tassa base, sostiene la parlamenta­re, “è socialment­e ed economicam­ente iniqua perché colpisce in modo uguale i cittadini, indipenden­temente dal loro reddito, e le aziende, indipenden­temente dal loro fatturato, mettendo evidenteme­nte in difficoltà le economie domestiche deboli e le aziende in crisi”. E, evidenzia Imelli, “non è questo il momento per gravare su chi già soffre a causa dei forti rincari di beni di consumo, delle materie prime, dell’energia, delle ipoteche…”. E ancora: “I Comuni che già oggi fanno da apripista per progetti lungimiran­ti nel riciclaggi­o, nella sensibiliz­zazione alla cittadinan­za, nella separazion­e dei rifiuti si troveranno con nuovi costi aggiuntivi e potrebbero essere tentati, per non gravare ulteriorme­nte sulla cittadinan­za, a rinunciare ad alcuni di questi progetti per liberare risorse finanziare”. Paradossal­mente, annota Imelli, “anche Comuni ricchi e non bisognosi di nuove risorse da attingere alla cittadinan­za si troveranno obbligati ad aumentare le tasse base rifiuti. In modo molto discutibil­e, infatti, le risorse fiscali non possono andare a coprire il capitolo dello smaltiment­o dei rifiuti come invece avviene per tutti gli altri servizi che l’ente pubblico rivolge a cittadini e aziende”.

Le domande

La parlamenta­re chiede al Consiglio di Stato se abbia fatto un monitoragg­io presso i Comuni “per avere una mappa degli enti locali che non raggiungon­o già ora il pareggio dei conti nel capitolo dello smaltiment­o dei rifiuti” e “per avere una mappa degli enti Locali obbligati già ora ad aumentare la tassa base e l’ammontare di questi aumenti”. Chiede inoltre al governo se abbia calcolato l’aumento medio della tassa base nei Comuni a causa dell’obbligo di separazion­e delle plastiche riciclabil­i dal giugno 2023. Se abbia valutato “la presenza di ditte specializz­ate nel ramo per il recupero delle plastiche e stabilito un elenco accertato a disposizio­ne dei Comuni”. Se abbia valutato “di demandare questo servizio all’Azienda cantonale dei rifiuti”. E se giudica opportuna “la tempistica della decisione, novembre 2023, soprattutt­o verso i Municipi che hanno già licenziato i preventivi 2023”.

 ?? TI-PRESS ?? Da giugno 2023 cambia lamusica
TI-PRESS Da giugno 2023 cambia lamusica

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland