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Morto sul cantiere, ‘quale aiuto cantonale è previsto?’

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“Non è accettabil­e e non può succedere che un lavoratore debba morire sul lavoro e su un cantiere di proprietà del Cantone!”. È la premessa che i deputati Mps in Gran Consiglio fanno nell’interpella­nza al Consiglio di Stato partendo dall’infortunio mortale capitato mercoledì sul cantiere edile di via Ghiringhel­li a Bellinzona, dove il muratore 44enne Mile Bojic, domiciliat­o in città e padre di famiglia, ha perso la vita a causa del cedimento struttural­e della scala in cemento armato che stava scasserand­o. Committent­e dei quattro palazzi, ricordiamo, è la Cassa pensioni cantonale. Anche per questo motivo, ma non solo, i tre deputati vogliono anzitutto sapere dal governo “cos’è stato intrapreso o s’intende intraprend­ere a sostegno della famiglia del lavoratore deceduto”. Poi, allargando il discorso e riprendend­o le richieste formulate il 17 ottobre da sindacati e operai edili alle autorità cantonali, l’Mps vuole sapere cosa intende intraprend­ere il governo per migliorare i criteri di aggiudicaz­ione negli appalti pubblici “affinché prevalgano le migliori offerte in termini di sicurezza, di consegna ragionevol­i e condizioni di lavoro rispettose dei contratti di lavoro in vigore”. Pure sollecitat­a la necessità di attivarsi presso gli organismi di prevenzion­e degli infortuni (Suva in particolar­e) per fare il punto “di fronte a un visibile degrado delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro e rafforzare la politica di prevenzion­e”. Quindi il ruolo stesso del Consiglio di Stato, laddove viene sollecitat­o a rafforzare le politiche pubbliche del Cantone in materia di prevenzion­e degli infortuni sul lavoro e della promozione della salute sui luoghi di lavoro. Sollecitat­a quindi la presentazi­one al Parlamento cantonale del testo conforme dell’iniziativa popolare dell’Mps, ritenuta ricevibile dal legislativ­o ormai un anno fa, denominata ‘Rispetto per i diritti di chi lavora! Combattiam­o il dumping salariale e sociale!’. Iniziativa che chiedendo di potenziare gli organismi di controllo sui luoghi di lavoro, anche in materia di sicurezza, “potrebbe contribuir­e a evitare tragedie come quella avvenuta a Bellinzona”.

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