Conti con incognite tra carovita e plastica
Ipotesi in rosso per il 2023, con alcune incertezze dell’ultima ora. E un fitto programma di investimenti, per un totale vicino ai 10 milioni di franchi.
Un preventivo in rosso, il moltiplicatore d’imposta stabile al 90 per cento e un fitto programma di investimenti. Ma anche alcune incognite. Il sindaco di Losone Ivan Catarin, accompagnato dai municipali Daniele Pidò e Fausto Fornera, ieri ha incontrato i giornalisti per illustrare cifre e strategie del Comune per il 2023. Il disavanzo ipotizzato è di 817mila franchi (nei preventivi 2022 il risultato in rosso si attestava a 337mila). L’aumento del fabbisogno è vicino al milione di franchi (con un più 6,3 per cento). Ma sui conti pesa ancora l’incognita del carovita per gli impiegati: «Attendiamo il Cantone, per allinearci alla sua decisione – ha ricordato Catarin –. Sarà attorno al 2,5-2,9 per cento, ciò che per noi corrisponderà a un aumento di 220mila franchi della massa salariale. Per il balzello dei costi dell’elettricità, invece, spenderemo circa 61mila franchi in più».
Raccolta plastica usata: ‘Attendiamo indicazioni ufficiali’
Tra le incertezze anche l’imposizione cantonale, che scatterà il prossimo giugno, di organizzare la raccolta differenziata della plastica in tutti i Comuni ticinesi. Siete pronti? «A dire il vero siamo ancora in attesa di informazioni ufficiali, con le indicazioni su cosa dovremo fare. La tassa base dei rifiuti per il 2023 l’abbiamo già decisa: scenderà da 82 a 75 franchi per unità abitativa; mentre resterà a 27 franchi quella per ciascun abitante. Per la raccolta differenziata della plastica già proponiamo dei sacchi speciali a pagamento; se dovremo adottare altre misure, gratuite, anche i costi per il Comune cambieranno. Per correggere il tiro attingeremo dapprima al nostro capitale proprio del settore rifiuti, ma più avanti dovremo adattare la tassa base».
Per il 2023 l’ammontare degli investimenti netti di Losone sarà di quasi 10 milioni di franchi. La parte del leone, con una prima fetta di cinque milioni (su un investimento globale di 13,4 milioni) la farà l’edificazione del nuovo Centro comunale, già in corso. «La metà degli appalti sono stati deliberati – ha illustrato Pidò –. Altri li assegneremo nelle prossime settimane e a gennaio faremo il punto della situazione con la Commissione della gestione. Procediamo senza intoppi e i costi e i tempi, per ora, sono rispettati. L’opera sarà terminata nella primavera del 2025».
Tra gli investimenti per l’anno prossimo, 500mila franchi per il progetto della nuova “club house” dei campi da tennis (il credito per la realizzazione arriverà in Consiglio comunale all’inizio del 2023); poi ci sono lavori stradali e per le canalizzazione. Losone, in futuro, dovrà procedere pure al risanamento globale delle scuole elementari (nel 2023 la progettazione dell’opera), come pure alla ricerca di una destinazione per l’ex casa comunale. «Il Municipio ha già affrontato il tema e tornerà prossimamente a discuterne – ha affermato Catarin –. L’utilizzo sarà pubblico e c’è un’idea interessante che stiamo approfondendo». Ma i dettagli, per ora, restano top secret. Sul fronte dell’ex caserma, invece, non ci sono novità: in ogni caso le spese che Losone dovrà affrontare in futuro per risanare lo stabile non ricadranno sui bilanci comunali, ma saranno coperte con il canone d’affitto che verrà riscosso. Un altro cantiere aperto è quello della sistemazione della ciclopista nel quartiere dei Saleggi e delle strade in zona campi da calcio: «Un progetto importante, del quale già si vedono i tasselli principali, con il senso unico di marcia, i posteggi e i nuovi tratti per le bici e i pedoni – ha affermato Fornera –. Termineremo le opere nel corso della prossima primavera». E fra queste opere ci sarà anche la posa dell’illuminazione del percorso ciclopedonale, per un costo di 300 mila franchi. Il credito verrà richiesto al Consiglio comunale nella seduta convocata il 12 dicembre alle 20, quando saranno affrontati altri temi, quali – appunto – i preventivi 2023 e il diritto di superficie del sedime patriziale che ospita il centro di raccolta differenziata dei rifiuti in Canaa.
Nel frattempo, sempre a Losone, sono apparse delle nuove panchine, posate nell’ambito del progetto che vuole migliorare i percorsi frequentati dalle persone in là con gli anni. Il Municipio ha studiato un Piano di mobilità per gli anziani, basato su un sondaggio che ha coinvolto un campione di persone fra i 65 e i 95 anni. I risultati hanno permesso di definire una mappa delle situazioni problematiche e individuare una serie di misure. Gli interventi vanno dalla messa in sicurezza dei percorsi più battuti al miglioramento della convivenza con le bici e le auto. Le principali criticità che sono state segnalate riguardavano, però, aspetti più pratici, in particolare, la carenza di panchine e servizi igienici.
Percorsi con punti di sosta per la mobilità degli anziani
«Molte persone anziane vanno da sole a piedi in posta o a fare la spesa – spiega la municipale Francesca Martignoni –. Spesso, però, anche dopo un chilometro rischiano di stancarsi e devono potersi fermare un attimo per riposare». Naturalmente c’erano già delle panchine, ma in passato le si collocava preferibilmente in posizioni più panoramiche. Nell’arco di quest’anno sono stati, quindi, realizzati dei punti di sosta lungo gli itinerari seguiti dalle persone anziane, mettendo al centro dei percorsi il nuovo Policentro di via Cesura. Le aree sono state progettate anche per essere accessibili a persone in sedia a rotelle e da chi le accompagna. Sono state posate diverse panchine ergonomiche e in alcuni casi è stato possibile sistemare delle aiuole e, presso le scuole, anche una fontanella. Inoltre, sono anche stati realizzati due nuovi servizi igienici pubblici: uno in vicolo Canaa e l’altro all’interno del nuovo parco di via Cesura.
A Losone il 23,6 per cento della popolazione ha ormai superato l’età del pensionamento. Una percentuale che non farà che aumentare nel corso del prossimo decennio. «È sempre più importante immaginare lo spazio urbano, lo spazio in cui viviamo, in maniera più inclusiva – conclude la municipale –. Questo significa adattare le nostre strade alle esigenze di mobilità di tutta la popolazione».