Segnali positivi verso la sfida di domani contro l’Austria
Ma servono maggiore equilibrio e scelte più intelligenti
La convincente prestazione della Svizzera di giovedì in Polonia, seppur sconfitta di 15 punti, fa ben sperare in funzione della gara di domani alle 17.00 a Graz contro l’Austria. Gli austriaci sono stati superati giovedì per 100 a 75 dalla Croazia, risultato in perfetta sintonia con le forze schierate in campo. Non fosse stato per il 27 a 8 subìto nella seconda metà del terzo quarto, staremmo forse a parlare di altro, anche se le assenze pesano molto per tutte le contendenti. Basterebbe infatti leggere lo sfogo del Ct azzurro Pozzecco sulla Gazzetta dello Sport, che si lamenta di non poter disporre del suo quintetto base a causa di infortuni e impegni nella Nba e nell’Eurolega. Insomma, proprio nessuno è contento e tutti cercano di giocarsela, soprattutto le squadre più deboli che si ritrovano ad affrontare avversarie in vario modo menomate.
Il solito Fofana
La Nazionale rossocrociata domani dovrebbe dunque presentare Anthony Polite, che è figlio d’arte, come certamente tutti i tifosi del Bellinzona potranno ricordare. Del resto si è visto che l’assenza di Kazadi e Zinn è stata pagata a caro prezzo, malgrado la buona prestazione di Solcà in regia. Fofana, inoltre, ha fatto il solito… Fofana, giocando per sé e non per la sua squadra, producendo al tiro un 3 su 14 tanto ridicolo quanto dannoso. La Svizzera ha bisogno di equilibri e di scelte intelligenti per poter competere, visto che alla squadra mancano sempre sia fosforo sia centimetri.
Gli avversari
L’Austria, già battuta di 10 punti nella gara disputata all’andata, non è certamente una squadra di fenomeni, ma sa giocare in maniera pulita e senza troppi fronzoli, perché non possiede fenomeni in grado di fare i cosiddetti numeri d’alta scuola. Più o meno come noi, quando siamo disciplinati e c’è coesione difensiva e buona scelta di tiro in attacco. Se poi si hanno percentuali notevoli da 3, come nella prima parte della gara di giovedì sera, è ancora meglio, e il fatto di aver ritrovato la mano calda di Kovac è un segnale davvero importante. Bene hanno fatto, seppure a tratti, Gravet e Dubas, come pure Nzege e Burrell. Va pur detto, infine, che arrivare anche solo terza della graduatoria garantirà alla Svizzera un ulteriore torneo per potersi qualificare, anche se ovviamente le cose si faranno sempre più toste. Polonia e Croazia infatti sono chiaramente fuori quota, vedremo quindi se contro gli austriaci riusciremo ad assicurarci questo terzo posto.