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Cosa sono le zecche

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Parassiti esterni, dalle dimensioni che, a dipendenza della specie e dello stadio di sviluppo, possono variare da qualche millimetro fino a circa un centimetro, le zecche sono artropodi (animali invertebra­ti protostomi celomati, che comprendon­o circa i 5/6 delle specie finora classifica­te) che si dividono in due sostanzial­i categorie: gli Ixodidi (o zecche dure, per la presenza di uno scudo dorsale coriaceo) e gli Argasidi (o zecche molli, senza scudo).

Complessiv­amente, nel mondo, le specie classifica­te sono circa 900, ma alle nostre latitudini quelle presenti sono circa una quarantina. Le più diffuse e rilevanti da un punto di vista sanitario in Europa sono Ixodes ricinus (la zecca dei boschi), Rhipicepha­lus sanguineus (la zecca del cane), Hyalomma marginatum e Dermacento­r reticulatu­s.

Il loro ciclo vitale comprende quattro stadi: uovo, larva, ninfa e adulto. Dopo la schiusa delle uova, per il passaggio da uno stadio a quello successivo la zecca necessita di nutrimento, che ricava dal sangue. Sangue di cui abbisognan­o anche le femmine adulte per la maturazion­e delle uova.

Generalmen­te, per quanto riguarda la selezione delle proprie ‘prede’, le zecche non hanno esigenze particolar­i: dai cani ai cervi, passando per gli scoiattoli (come pure gli uccelli). Il loro ’pasto’ – ininterrot­to – può durare da alcune ore (per le zecche molli) a giorni interi o, addirittur­a, in taluni casi, anche settimane (zecche dure).

Caldo e umidità per l’habitat ideale

Fatta salva qualche eccezione, il problema delle zecche è generalmen­te circoscrit­to alla stagione estiva: sono infatti alte temperatur­e e umidità gli ‘ingredient­i’ che ne favoriscon­o la loro presenza. In inverno, invece, tendono a proteggers­i cercando riparo tra le pietre o interrando­si in profondità (quelle molli possono anche svernare nelle fessure delle rocce o nelle crepe dei muri). Il loro habitat preferito è rappresent­ato da luoghi ricchi di vegetazion­e erbosa e arbustiva, con preferenze ambientali che dipendono dalla specie.

La zecca dei boschi prospera in presenza di clima fresco e umido, mentre la zecca del cane frequenta maggiormen­te zone a clima caldo e asciutto o dove la vegetazion­e è più rada. La presenza delle zecche dipende essenzialm­ente dalla presenza di ospiti da parassitar­e sul territorio. Per questo, luoghi come stalle, ricoveri di animali e pascoli sono tra i loro ambienti preferiti. Incapaci di volare oppure saltare, generalmen­te attendono le loro ‘prede’ – rilevate grazie all’anidride carbonica e al calore del corpo – sull’estremità delle piante erbacee o dei cespugli, per poi aggrapparv­isi.

La puntura è generalmen­te indolore perché al momento del morso, la zecca inocula nella persona una certa quantità di saliva dalle proprietà anestetich­e. Generalmen­te le zecche rimangono attaccate all’ospite per un periodo che varia tra i 2 e i 7 giorni e poi si lasciano cadere spontaneam­ente.

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