Istanbul, Bisanzio, Costantinopoli
La città ricca di storia e di cultura, dove Oriente e Occidente si incontrano e si attraggono.
Cla è un insegnante di tedesco, religione ed etica in un liceo engadinese. Grazie a una borsa di studio ottenuta da una fondazione che si occupa di dialogo interreligioso, ha il privilegio di poter trascorrere un inverno a Istanbul. Sarà l’occasione per indagare su alcuni temi storici e culturali che lo interessano, di vivere e toccare con mano l’atmosfera magica che avvolge la città sul Bosforo.
La sua attenzione è rivolta soprattutto alla figura di Niccolò Cusano, teologo e filosofo vissuto nel XV secolo che ha avuto un ruolo importante nella riconciliazione della Chiesa cattolica romana d’Occidente con la Chiesa grecoortodossa d’Oriente.
È affascinato dal pensiero antinomico di Cusano, dal concetto della coincidenza degli opposti, dalla consapevolezza di sapere di non sapere. Cla, in verità, non si è concesso questo periodo sabbatico a Istanbul solo per una ricerca accademica. Intimamente, ha voluto questo distacco dal mondo che conosce bene (la piccola valle engadinese, la bella fidanzata Alva) per ritrovare il vero Cla.
“Se voleva decifrare almeno in parte le vicende di quel luogo per come si erano svolte quasi seicento anni prima, doveva andarci! Toccare quelle pietre antiche. Annusare la città. Ascoltarla.
Sì, sentirne il gusto anche. Non tutto poteva essere compreso attraverso la lettura. Come altri prima di lui voleva esserne testimone oculare, coglierne gli spazi con sguardo attento, e umile. Le chiese bizantine, le mura di terra e le mura di mare, le fortezze, le case mercantili, i conventi sufi abbandonati. (…) Tuttavia… non era venuto lì per dedicarsi alla ricerca, per indagare, rivivere. Almeno con sé stesso questo lo doveva ammettere”.
Nella rete degli inganni
Su questa ambivalenza si intesse la trama narrativa portante del romanzo: Cla, alla ricerca di sé stesso, incontrerà e vivrà un amore forte e passionale che cambierà definitivamente il corso della sua vita. Pulsioni e sentimenti nuovi e inattesi che traspaiono delicatamente fin dalla prima pagina del romanzo, ma che vengono svelati dall’autrice con ponderatezza nel corso della narrazione: “Cla rimase per un attimo a osservarlo, non senza provare invidia per l’innegabile disinvoltura con cui muoveva i suoi passi. L’uomo aveva anche delle belle mani.
Oppure a ingannare era quella delicata armonia?”. Attraverso un complesso e sottile intrigo di inganni, che si risolve completamente solo sul finale, Overath ci descrive con delicatezza il percorso del protagonista verso la piena consapevolezza di sé.
Il romanzo di Angelika Overath presenta diverse sfaccettature e più piani di lettura: la storia centrale e personale dell’insegnante engadinese e dei personaggi con i quali interagisce (Baran, Alva), le vicende storiche legate a Niccolò Cusano e al misticismo cristiano medievale, gli innumerevoli riferimenti storici e culturali riguardanti Costantinopoli / Bisanzio, la descrizione degli affascinanti meandri di Istanbul (i mercati, l’Hammam, la profondità del misticismo sufi, le sfumature di colori della città sul Corno d’Oro, i contrasti tra Oriente e Occidente).
Dietro queste pagine c’è sicuramente un notevole e apprezzabile lavoro di ricerca che invoglia il lettore ad approfondire i diversi temi e, perché no, a visitare questa affascinante metropoli che si adagia su due continenti.