Van Gaal alla guida di una delle possibili outsider
Lo shock della mancata qualificazione ai Mondiali del 2018 deve essere stato forte in Olanda, se dopo un Europeo nemmeno così negativo la federazione ha deciso di rifugiarsi in fretta e furia nelle vecchie certezze. Il 4 agosto dell’anno scorso, dopo un’inaspettata eliminazione da Euro 2020 per mano della Repubblica Ceca a seguito di un’ottima fase a gironi, la Nazionale oranje ha richiamato per la terza volta la vecchia volpe Louis van Gaal. 71 anni, una carriera leggendaria alle spalle, con lui l’Olanda era arrivata a un passo dalla seconda finale mondiale consecutiva ai Mondiali brasiliani del 2014, perdendo ai rigori contro l’Argentina.
Quella squadra non era troppo diversa da quella che si appresta a sbarcare in Qatar tra pochi giorni. Senza particolari stelle (allora c’era Robben, oggi van Dijk) ma con un tasso tecnico diffuso molto alto, le due squadre a distanza di otto anni condividono un solo giocatore, e cioè il totem Daley Blind, vero cervello difensivo oggi come allora. Oltre a lui i punti fermi sono pochi: Memphis Depay in attacco, pronto all’ultimo giro di giostra della sua strana carriera, e Marten de Roon a centrocampo, per caratteristiche forse il giocatore più “italiano” di tutta la rosa. Intorno a loro le incognite sono diverse, a partire dalla porta, dove, incredibilmente, alla fine potrebbe giocare Remko Pasveer, 39enne portiere dell’Ajax tornato alla ribalta dopo una carriera modesta.
Su di lui in Olanda il dibattito è molto acceso e sembra nascondere una paura recondita verso una squadra molto ambiziosa con il pallone ma anche molto fragile senza.
In questo senso saranno decisivi i grandi talenti che la Nazionale oranje ha in difesa: van Dijk, ovviamente, ma forse non de Ligt, che non sembra essere molto apprezzato da van Gaal, che gli preferisce Aké del Manchester City e Timber dell’Ajax. In avanti, invece, sarà interessante vedere se riuscirà a trovare un suo spazio Cody
Gakpo, giovane attaccante alle prime apparizioni in Nazionale ma che ha avuto un inizio di stagione miracoloso al PSV.
Come al solito con van Gaal, però, il sistema sarà più importante dei singoli. Con il pallone l’Olanda è probabilmente la Nazionale che gioca in maniera più simile a un club d’élite, con un 3-4-3 a rombo molto raffinato per il calcio delle Nazionali. Un gioco che ha pagato molto anche in termini di risultati. Da quando van Gaal è tornato a sedersi sulla sua panchina, l’Olanda non ha mai perso una partita, prima vincendo il girone di qualificazione ai Mondiali (23 punti davanti a Turchia e Norvegia, 33 gol fatti, 8 subiti) poi stravincendo quello di Nations League (16 punti davanti a Belgio e Polonia, 14 gol fatti, 6 subiti). Anche in Qatar l’Olanda si ritroverà in un girone più insidioso di quanto non sembri a prima vista. Se sarà la sorpresa di questo Mondiale lo capiremo subito.