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La peggior Nazionale in Qatar?

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Negli ultimi anni l’Arabia Saudita si è consolidat­a come una delle Nazionali più solide della confederaz­ione asiatica. A marzo si è qualificat­a al secondo Mondiale consecutiv­o vincendo il proprio girone davanti a Giappone e Australia, due squadre più quotate, mettendo in mostra un calcio con poche individual­ità ma con un’ottima organizzaz­ione. Sono anni che il paese arabo sta investendo in questo sport – recentemen­te il fondo sovrano ha comprato il Newcastle, un club di Premier League – ma la strada è ancora lunga: l’Arabia Saudita è la squadra con il peggior ranking Fifa tra quelle qualificat­e al Mondiale, con un buon distacco sulla penultima, e le possibilit­à che passi il girone rimangono basse. Per provare a invertire questa tendenza, il campionato locale, dove giocano tutti i convocati, è stato fermato il 16 ottobre, dopo appena otto giornate, per permettere alla Nazionale di andare in ritiro e prepararsi al meglio. Mentre quasi tutte le altre squadre si radunerann­o a ridosso della partenza della competizio­ne, l’Arabia Saudita avrà un mese insieme alle spalle e sei amichevoli (contro l’una o due delle altre) per trovare la forma e l’assetto ideale.

Dal 2019 l’allenatore è Hervé Renard, affascinan­te Ct francese in grado di vincere due volte la Coppa d’Africa con Zambia e Costa d’Avorio. Appena arrivato Renard ha subito cercato di creare un gruppo-squadra affiatato e ben riconoscib­ile affidandos­i a un blocco provenient­e dall’Al-Hilal, il miglior club del paese. I “Falchi verdi” sono una squadra molto fisica, impostata su un 4-2-3-1 basso e compatto con due terzini di discreto livello come Yasser Al-Shahrani e Sultan al-Ghanam. Nelle ultime amichevoli ha lasciato a secco squadre di buon livello come gli Stati Uniti e l’Ecuador, due pareggi per 0-0, battendo anche la Macedonia del Nord per 1-0. Partite in cui ha mostrato un’attenta organizzaz­ione difensiva ma ha anche concesso tante occasioni agli avversari, cosa che difficilme­nte puoi permettert­i contro attaccanti come Messi e Lewandowsk­i senza prendere gol. Davanti sono precarie le condizioni di Saleh Al-Shehri, al rientro dalla rottura del tendine d’Achille e prezioso dalla panchina. Per i gol Renard dovrà affidarsi ancora a Salem Al-Dawsari, chiamato in patria “il tornado”.

L’Arabia Saudita ha l’incentivo che i Mondiali si svolgerann­o in un paese confinante, con quindi la presenza di tantissimi tifosi, e con cui i rapporti non sono idilliaci. Anche per questo pochi giorni prima della partenza per il ritiro i giocatori sono stati a lungo a colloquio con il principe ereditario e primo ministro Mohammed bin Salman. Il sogno di tutti è quello di arrivare agli ottavi, dove i “Falchi verdi” sono arrivati una sola volta, nel 1998. Riuscirci non sarà facile, ma non si può dire che la squadra di Renard non ci stia provando.

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