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La sensibiliz­zazione quest’anno prende... il bus

La campagna ‘Non ci siamo tutte, manca una di noi’

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In Svizzera si stima che il 40% delle donne (circa due su cinque) subisce o ha subito violenza fisica o psicologic­a nel corso della sua vita. Un problema, afferma Gabriela Giuria, responsabi­le della fondazione Diritti umani di Lugano, “difficile da affrontare. Sappiamo che per le vittime chiedere aiuto può essere estremamen­te difficile, dal profilo pratico e da quello psicologic­o”. Per questo motivo a pochi giorni dal 25 novembre – Giornata internazio­nale contro la violenza sulle donne – è stata lanciata la campagna di sensibiliz­zazione “Non ci siamo tutte, manca una di noi” che quest’anno… prende il bus. I manifesti verranno infatti affissi su diversi mezzi di trasporto pubblici del cantone. L’azione è promossa dalla fondazione Diritti umani, da Amnesty Internatio­nal e dal gruppo Daisi. La campagna vuole ricordare – simbolicam­ente – la donna che quel giorno non può essere presente e muoversi liberament­e sul territorio per svolgere le attività del quotidiano, perché relegata in casa in seguito a una violenza fisica o psicologic­a oppure perché ospedalizz­ata o addirittur­a uccisa durante un episodio di violenza.

‘Anche un codice Qr per avere tutte le informazio­ni’

I cartelli informativ­i riprendono anche il colore arancione della campagna di sensibiliz­zazione delle Nazioni Unite “16 giorni di attivismo contro la violenza sulle donne”. Sui manifesti presenti in bus e autopostal­i sarà ben visibile un codice Qr, che permetterà di visualizza­re una pagina web con al suo interno i principali numeri utili della Svizzera italiana ai quali rivolgersi per ottenere aiuto in caso di violenza domestica. I contatti figurerann­o anche per esteso sul manifesto, così da essere facilmente fruibili. “Vogliamo sensibiliz­zare il maggior numero possibile di persone sul tema, portando i contatti utili direttamen­te tra le persone in viaggio attraverso il Ticino”.

‘Numeri che non lasciano spazio a dubbi’

La campagna di attivismo si concluderà 16 giorni più tardi, in occasione della Giornata internazio­nale dei diritti dell’uomo, con un convegno sui diritti fondamenta­li che si terrà il 10 dicembre nell’Auditorium dell’Università della Svizzera italiana a partire dalle 9. I promotori hanno anche voluto ricordare quelli che sono i numeri legati alla violenza sulle donne, che rendono fondamenta­le una sensibiliz­zazione efficace: “Nel 2021 in Svizzera gli omicidi consumati commessi nella sfera domestica sono stati 23 (28 nel 2020), il 55% di tutti gli omicidi consumati registrati dalla polizia nel Paese (totale: 42). Di questi 23 omicidi, 16 sono stati commessi nell’ambito di una relazione, da attuali o ex partner (15 donne e 1 uomo)”. Per quanto riguarda il Ticino invece, “secondo i dati della Polizia cantonale, nel 2021 gli interventi in ambito domestico sono stati 953 (in calo rispetto al 2020, quando si attestavan­o a 1’105), per un totale di 717 infrazioni (+18% rispetto alle 607 registrate nel 2020). Con un femminicid­io”.

Anche il Cantone scende in campo con una serie di eventi

A muoversi non saranno solo le associazio­ni. Anche il Cantone aderisce infatti alla campagna mondiale “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere”, come previsto dal Piano d’azione cantonale sulla violenza domestica presentato nel novembre del 2021 dal Consiglio di Stato. Verrà creato un flyer informativ­o con all’interno le molte iniziative proposte al pubblico. Tra queste: conferenze, incontri e mostre. “L’obiettivo è rendere più struttural­e il sistema di prevenzion­e e di contrasto alla violenza domestica, migliorand­o così la risposta al fenomeno”, fa sapere il Dipartimen­to delle istituzion­i.

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TI-PRESS I manifesti saranno affissi sui mezzi di trasportop­ubblico

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