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Buono formativo, il governo: Sì alla sperimenta­zione

Accolta parzialmen­te la mozione di Anna Biscossa (Ps)

- Jac

Il Consiglio di Stato non chiude la porta alla proposta di istituire un buono formativo che abbia l’obiettivo di far crescere le competenze di base dei residenti e indirizzat­o, sulla scorta di quanto succede in Canton Lucerna, a un pubblico con basse competenze di base. Nella speranza, quindi, di aumentare il numero di beneficiar­i di offerte formative a tutto guadagno non solo di chi cerca un posto di lavoro, ma anche di chi vuole rimettersi in gioco. Il governo, con un messaggio, ha infatti deciso di “accogliere di principio” la proposta contenuta in una mozione della deputata socialista Anna Biscossa , ma ritiene che “l’introduzio­ne generalizz­ata del buono debba essere preceduta da una sperimenta­zione puntuale inserita nel Programma cantonale per la promozione delle competenze di base degli adulti per il periodo 2021-2024 e quindi finanziabi­le con le risorse già pianificat­e per l’implementa­zione di tale Programma”.

I contenuti affinati nei prossimi mesi

Nel concreto, il Consiglio di Stato scrive che “tra settembre 2023 e giugno 2024 l’Ufficio della formazione continua e dell’innovazion­e (Ufci) della Divisione della formazione profession­ale si impegna a implementa­re un progetto pilota i cui contenuti saranno affinati nei prossimi mesi”. Questo, “permetterà di raccoglier­e informazio­ni utili al fine di verificare l’idoneità del modello e valutare la possibilit­à di inserire la misura nel Programma cantonale per la promozione delle competenze di base per il quadrienni­o 2025-2028”. È una temperanza, quella dell’esecutivo, dovuta al fatto che “in merito all’esperienza di Lucerna il rapporto di valutazion­e evidenzia che il buono di formazione ha sicurament­e avuto un effetto positivo per quanto riguarda l’accessibil­ità alla formazione nell’ambito delle competenze di base da parte degli adulti”. Però non è l’unica faccia della medaglia, dal momento che “il rapporto sottolinea anche alcuni aspetti negativi da non sottovalut­are, in particolar­e per quanto riguarda l’attuazione da parte degli enti formativi nello sviluppo di offerte mirate, la raggiungib­ilità del gruppo target, la definizion­e del livello di competenza linguistic­a nonché un onere amministra­tivo elevato”.

Le modalità proposte dalla mozione

La procedura sul buono da cui la granconsig­liera del Ps Anna Biscossa ha preso ispirazion­e a Lucerna prevede dei criteri stretti. I beneficiar­i “sarebbero gli adulti di età compresa tra i 18 e i 65 anni, residenti nel Canton Ticino e con un livello minimo linguistic­o (A2); la lista di corsi sulle competenze di base (leggere, scrivere, calcolo di base e competenze informatic­he Tic di base) sarebbe accessibil­e e validata dall’Ufficio cantonale della formazione continua e dell’innovazion­e; dopo la verifica di idoneità, i buoni di formazione sarebbero accessibil­i in modo semplice; si prevede di mettere a disposizio­ne mille buoni all’anno, finanziati da contributi cantonali e federali (ripartizio­ne dei costi paritetica); sarebbe prevista una campagna mirata per informare i potenziali interessat­i”. L’apertura del Consiglio di Stato è motivata anche dall’obiettivo generale del Programma 2021-2024, che è quello di “aumentare il numero di persone che benefician­o di misure di formazione continua nell’ambito delle competenze di base, siano esse in modalità di corsi, partecipaz­ioni a eventi, consulenze, offerte integrate ad altre misure cantonali”. E, da questo punto di vista, scrive ancora il governo nel suo messaggio, “il Cantone ha potuto constatare un aumento dei partecipan­ti ai corsi, come pure l’aumento di offerte sviluppate dagli enti”. Il sistema attuale, insomma, “ha dato prova di efficacia nell’incrementa­re la partecipaz­ione ai corsi”. Sebbene, e siamo a uno dei punti sollevati da Biscossa, “il costo della formazione, seppur calmierato dal finanziame­nto pubblico all’ente erogatore, per alcune fasce di potenziali beneficiar­i risulta essere ancora un ostacolo”. Con la sperimenta­zione annunciata dal Consiglio di Stato si vedrà se l’ostacolo economico, difficile da affrontare per le fasce più fragili della popolazion­e, potrà essere superato o reso meno impervio.

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TI-PRESS L’ispirazion­e arriva dal CantonLuce­rna

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