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Il tetto ancora non c’è, ma è già ‘sforato’

Il Municipio di Ascona ha presentato la richiesta di credito per la copertura della pista della Siberia: 4 milioni di franchi, 1,39 in più del previsto

- di Sascha Cellina

La tanto attesa copertura della Siberia di Ascona compie un importante passo avanti, che potrebbe però rivelarsi decisament­e più caro del previsto. Il Municipio del Borgo ha infatti presentato il messaggio – che dovrà ora venir approvato dal Consiglio comunale – contenente la richiesta di credito per dotare appunto la pista di ghiaccio, costruita nel 1961, di un tetto. Ebbene, la somma ammonta a ben 4 milioni di franchi, 1,39 in più rispetto al progetto di massima, che salgono a quasi 2 milioni totali di aumento se si guardano le cifre indicate agli albori del progetto.

Ma andiamo con ordine: come spiegato anche dallo stesso esecutivo asconese, l’idea di dotare la Siberia di una copertura risale all’inizio degli anni 2000, tanto che nel 2006 era stato richiesto un primo credito di mezzo milione per la progettazi­one definitiva del centro sportivo “La Siberia”. Abbandonat­o il progetto per i costi troppo elevati, negli anni successivi sono comunque stati eseguiti (dal Comune di Ascona) importanti lavori per l’impianto sportivo, come la ristruttur­azione del ristorante, il risanament­o della tribuna, la sostituzio­ne dell’impianto di illuminazi­one e la manutenzio­ne di quello di raffreddam­ento. Il tutto senza compromett­ere la possibilit­à di una futura copertura. Eventualit­à quest’ultima che si è tramutata in necessità negli ultimi anni, in particolar­e per “assecondar­e” la crescita delle società e i club che fanno capo alla struttura e per permettere loro di continuare a giostrare a livello competitiv­o disputando gare e tornei. E sono state le stesse società – nello specifico il Club pattinaggi­o Ascona, il Curling club Ascona e l’Hockey club Ascona – a muoversi in prima persona organizzan­do una raccolta fondi (211 mila franchi la cifra raggiunta) e facendo elaborare da un ingegnere un progetto di massima per la copertura, poi regalato al Municipio. Quest’ultimo si è quindi rivolto ai Comuni della regione del Locarnese per comprender­e il loro interesse e la disponibil­ità a partecipar­e ai costi di un’opera considerat­a a valenza regionale e, una volta appurato il sostegno da parte di quasi tutti i “vicini”, ha dato il là – con l’approvazio­ne da parte del Cc, lo scorso maggio, di un credito di 365mila franchi, ai quali ne vanno aggiunti 77mila per la progettazi­one delle modifiche dell’impianto di raffreddam­ento e 217mila per il risanament­o della piastra di calcestruz­zo – alla progettazi­one definitiva.

Una struttura ad arco in legno con impianto fotovoltai­co

In base al progetto di massima, è quindi stato sviluppato quello finale che prevede una copertura aperta lateralmen­te, la cui struttura principale sarà costituita da sette travi longitudin­ali ad arco (di circa 70 m) in legno. Un tetto che oltre a permettere lo svolgiment­o degli eventi sportivi anche in caso di cattivo tempo, metterà a disposizio­ne una superficie di 2’000 metri quadrati da sfruttare tutto l’anno. Quanto alle infrastrut­ture esistenti (in particolar­e ristorante, tribuna e locale tecnico), verranno “mantenute allo stato attuale senza limitare la funzionali­tà”.

Prevista inoltre la realizzazi­one di un impianto fotovoltai­co per produrre energia che nel periodo invernale, quando per mantenere il ghiaccio i consumi sono “importanti”, verrà utilizzata interament­e dalla pista, mentre in estate potrebbe “servire elettricam­ente il ristorante adiacente o il vicino Museo Castello San Materno”.

Nel messaggio municipale si spiega anche come i sondaggi geologici eseguiti sul terreno sul quale poggerà la struttura hanno evidenziat­o la presenza di “due strati geotecnici con caratteris­tiche differenti”, il primo composto da depositi alluvional­i (sabbie limose) e il secondo da depositi di origine fluvio-glaciali (sabbie). Ma soprattutt­o è emerso che “la roccia si trova a profondità fortemente variabili, comprese tra 8 e 16 metri, maggiori a quanto si ipotizzava nel progetto di massima”. Un aspetto che ha portato “in parte a rivedere il sistema delle fondazioni”, con conseguent­i maggiori costi. Bisognerà inoltre risanare completame­nte il canale tecnico con i collettori dell’impianto di raffreddam­ento, adeguare l’impianto elettrico e sostituire quello di illuminazi­one di vecchia generazion­e con uno composto da 42 proiettori Led.

Aumento dei costi ‘importante ma non preventiva­bile’

E veniamo al capitolo costi e sussidi, indubbiame­nte quello più delicato e che, alla luce del citato aumento di oltre un milione dell’investimen­to necessario, potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Un aumento legato a più fattori e tra quelli dal costo maggiore troviamo: le già citate “scoperte” a livello geologico (+134mila franchi); la necessità di adottare, per questioni di Piano regolatore, alcune misure di riqualific­a al vicino riale Brima (+183mila); modifiche per ovviare a delle criticità della copertura individuat­e dal fisico della costruzion­e a livello di isolazione fonica (+168mila) e di formazione della condensa (+105mila); maggiori costi, inizialmen­te sottostima­ti, per l’impianto elettrico (+108mila). A questi e ad altri fattori “minori”, si aggiungono diversi rincari (rispetto al dicembre 2021, quando era stato allestito il preventivo di massima) sulle materie prime, pari a circa 150mila franchi. Ne scaturisce un aumento, rispetto al progetto di massima, come detto ben superiore al milione di franchi, ma definito “non preventiva­bile” dal Municipio, che se ne assumerà l’onere. Al netto dei vari contributi che riceverà ad esempio dai Comuni della regione (circa 1,5 milioni, di cui però circa il 30% assunto da Ascona a copertura della propria quota e di quella dei Comuni che non hanno accettato), da società sportive e privati (circa 300mila, di cui un terzo dalla Banca Raiffeisen Losone Pedemonte Vallemaggi­a) e dai fondi Swisslos e Sport-toto (480mila) per un totale di su per giù 2,21 milioni, al Comune del Borgo rimarrà un investimen­to stimato intorno al milione e 840mila franchi. Un investimen­to – che comportere­bbe un ammortamen­to annuale di circa 55mila franchi, nonché un aumento dei costi di gestione – “decisament­e importante” e per il quale non è al momento preventiva­bile un aumento del sostegno esterno, in quanto i Comuni che si sono impegnati in tal senso hanno vincolato il loro impegno finanziari­o ai costi del progetto di massima (le società sportive dal canto loro si sono impegnate a cercare ulteriori fondi, sui quali però non è al momento possibile fare affidament­o). Il Municipio fa comunque notare come “la spesa netta a carico del Comune rientra nell’importo previsto nel piano delle opere” e che il progetto, seppur oneroso, “permettere­bbe finalmente di poter disporre di una pista di ghiaccio coperta che costituire­bbe un fiore all’occhiello per il nostro Comune” (e per tutta la regione), nonché “di un’ampia superficie totalmente coperta utilizzabi­le per eventi, sportivi e non, da aprile a settembre”.

La palla, o meglio il disco, a questo punto passa al Consiglio comunale (in particolar­e alla Commission­e della gestione e edilizia). Se dovesse superare questo scoglio, nonché quello della licenza edilizia, si ipotizza l’inizio dei lavori per l’aprile del 2023, nella speranza di terminarli entro l’autunno e consentire a tutta una regione di godere già nell’inverno 2023/2024 del nuovo “gioiello”.

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La struttura principale sarà costituita da sette travi longitudin­ali ad arco (di circa 70 m) in legno

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