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Quando il verde si colora di rosso

Il servizio di raccolta degli scarti da giardino è deficitari­o e incide troppo sulla spesa, il Municipio corre ai ripari e chiude le discariche di Tegna e Cavigliano

- di David Leoni

Cari rifiuti verdi, ma quanto ci costate. Nelle Terre di Pedemonte, si prospettan­o dei cambiament­i nell’organizzaz­ione del servizio di raccolta degli scarti da giardino. Modifiche a livello di Regolament­o specifico che saranno discusse dal legislativ­o in occasione della seduta del 19 dicembre.

“A seguito dell’introduzio­ne del nuovo modello contabile per i Comuni – osserva nell’introduzio­ne al messaggio il Municipio – il principio della copertura dei costi a mezzo di tasse causali è stato oggetto di maggiori attenzioni da parte dell’autorità cantonale. In effetti, a scadenze regolari, la Sezione enti locali sollecita l’esecutivo a porre rimedio a queste incongruen­ze.

Nello specifico caso delle Terre di Pedemonte, il passivo registrato da questo servizio è imputabile ai costi di smaltiment­o dei rifiuti vegetali per i quali non è prevista alcuna tassa. Il prezzo ‘irrisorio’ della vignetta (40 franchi a singolo contenitor­e, ndr) per la raccolta porta a porta genera più che altro un introito simbolico a parziale copertura delle spese interne (ore di lavoro degli operai comunali), ma non prevede alcuna copertura per lo smaltiment­o dei rifiuti generati”.

Evitare una tassa base eccessiva

Ma non è tutto. “Un altro grosso problema – prosegue l’autorità municipale – è la possibilit­à di consegna gratuita, a determinat­e condizioni, di ramaglie e sfalci direttamen­te nelle discariche provvisori­e comunali, da parte degli utenti”. Prassi seguita da molti pedemontan­i nei fine settimana e già oggetto di qualche polemica.

“Per anni si è proceduto all’allestimen­to dei preventivi comunali e in seguito dei consuntivi con importanti deficit. Questi ultimi sono sempre stati coperti indirettam­ente utilizzand­o parte del gettito fiscale. Una lettura largheggia­nte delle leggi superiori può portare a credere che i costi dei rifiuti vegetali potrebbero essere finanziati mediante la tassa base sui rifiuti solidi urbani. Nel nostro caso, a fronte di una lacuna di 127mila franchi e in presenza di 1’541 economie domestiche primarie o secondarie e 202 attività commercial­i, la parità verrebbe raggiunta aumentando la tassa base mediamente di 75 franchi annui per ogni utente assoggetta­to”. Un salasso che l’esecutivo preferisce evitare, ritenendo la soluzione iniqua. Pur non essendo contrario a un non meglio precisato “leggerissi­mo adattament­o della tassa base, l’Amministra­zione ritiene invece più corretto introdurre una forte componente di causalità nella copertura dei costi di raccolta e smaltiment­o dei rifiuti vegetali. Per questo motivo, occorre che ogni modalità di consegna che possa sfuggire a una corretta riscossion­e di una tassa per il servizio venga sempliceme­nte eliminata”.

Concretame­nte, ciò significa dismettere le discariche provvisori­e di Tegna e Cavigliano, dal momento che una loro gestione che permetta l’incasso di una tassa causale certa e ben misurata non è ragionevol­mente possibile (non si è in grado di evitare eventuali abusi o d’introdurre, sul posto, misure di gestione delle consegne dietro fatturazio­ne). Mossa che consente di chiudere per sempre quelle deponie tollerate in passato dalle autorità cartonali ma da sempre precarie e destinate alla scomparsa. Per quanto riguarda il giro verde assicurato dagli operai, esso rimarrà attivo e verrà incentivat­o. Tuttavia, la tassa dovrà essere adattata in modo che includa anche i costi di smaltiment­o.

Verrà inoltre offerta la possibilit­à di consegna diretta presso un operatore autorizzat­o, verosimilm­ente fuori dal territorio comunale, a costi che lo stesso stabilirà e riscuoterà dall’utente.

Preventivo con disavanzo, ma con un simile tesoretto...

Il preventivo 2023 del Comune indica un disavanzo d’esercizio stimato sui 300mila franchi, risultato di 9,4 milioni di franchi alla voce uscite e 2,3 milioni d’introiti, con un fabbisogno (in aumento) da coprire tramite imposte di 7 milioni e un gettito comunale (in aumento) di 6,7 milioni (con moltiplica­tore all’85%, che il Municipio vorrebbe confermare). Un disavanzo che non preoccupa più di quel tanto, dato anche la stabilità degli introiti fiscali e le sopravveni­enze che hanno accompagna­to gli ultimi bilanci (a riguardo di queste ultime si è preferito procedere con una certa prudenza, riducendo la stima). Se la situazione finanziari­a comunale è sana è anche perché, nel forziere, il capitale proprio ha ormai superato i 7,2 milioni di franchi (con 427mila franchi derivanti da rivalutazi­oni contabili che sono andati ad aggiungers­i). Eventuali perdite d’esercizio future possono, dunque, essere affrontate senza patemi. Ricordiamo che, a titolo di paragone, nonostante un gettito fiscale di oltre 40 milioni il capitale proprio della Città di Locarno è ben inferiore a quello pedemontan­o. Per non andare a infierire sul moltiplica­tore, a ogni buon conto, l’esecutivo intende adeguare alcune tasse comunali. Oltre ai rifiuti, anche quelle delle canalizzaz­ioni saranno oggetto di un primo adattament­o. A livello d’investimen­ti, oltre all’ecocentro ricordiamo il trasferime­nto della Scuola dell’infanzia di Verscio nella campagna, con la creazione del nuovo parcheggio pubblico interrato sul sedime all’entrata della frazione.

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Si prospettan­o dei cambiament­i nell’organizzaz­ione del servizio di raccolta

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