Quando il verde si colora di rosso
Il servizio di raccolta degli scarti da giardino è deficitario e incide troppo sulla spesa, il Municipio corre ai ripari e chiude le discariche di Tegna e Cavigliano
Cari rifiuti verdi, ma quanto ci costate. Nelle Terre di Pedemonte, si prospettano dei cambiamenti nell’organizzazione del servizio di raccolta degli scarti da giardino. Modifiche a livello di Regolamento specifico che saranno discusse dal legislativo in occasione della seduta del 19 dicembre.
“A seguito dell’introduzione del nuovo modello contabile per i Comuni – osserva nell’introduzione al messaggio il Municipio – il principio della copertura dei costi a mezzo di tasse causali è stato oggetto di maggiori attenzioni da parte dell’autorità cantonale. In effetti, a scadenze regolari, la Sezione enti locali sollecita l’esecutivo a porre rimedio a queste incongruenze.
Nello specifico caso delle Terre di Pedemonte, il passivo registrato da questo servizio è imputabile ai costi di smaltimento dei rifiuti vegetali per i quali non è prevista alcuna tassa. Il prezzo ‘irrisorio’ della vignetta (40 franchi a singolo contenitore, ndr) per la raccolta porta a porta genera più che altro un introito simbolico a parziale copertura delle spese interne (ore di lavoro degli operai comunali), ma non prevede alcuna copertura per lo smaltimento dei rifiuti generati”.
Evitare una tassa base eccessiva
Ma non è tutto. “Un altro grosso problema – prosegue l’autorità municipale – è la possibilità di consegna gratuita, a determinate condizioni, di ramaglie e sfalci direttamente nelle discariche provvisorie comunali, da parte degli utenti”. Prassi seguita da molti pedemontani nei fine settimana e già oggetto di qualche polemica.
“Per anni si è proceduto all’allestimento dei preventivi comunali e in seguito dei consuntivi con importanti deficit. Questi ultimi sono sempre stati coperti indirettamente utilizzando parte del gettito fiscale. Una lettura largheggiante delle leggi superiori può portare a credere che i costi dei rifiuti vegetali potrebbero essere finanziati mediante la tassa base sui rifiuti solidi urbani. Nel nostro caso, a fronte di una lacuna di 127mila franchi e in presenza di 1’541 economie domestiche primarie o secondarie e 202 attività commerciali, la parità verrebbe raggiunta aumentando la tassa base mediamente di 75 franchi annui per ogni utente assoggettato”. Un salasso che l’esecutivo preferisce evitare, ritenendo la soluzione iniqua. Pur non essendo contrario a un non meglio precisato “leggerissimo adattamento della tassa base, l’Amministrazione ritiene invece più corretto introdurre una forte componente di causalità nella copertura dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti vegetali. Per questo motivo, occorre che ogni modalità di consegna che possa sfuggire a una corretta riscossione di una tassa per il servizio venga semplicemente eliminata”.
Concretamente, ciò significa dismettere le discariche provvisorie di Tegna e Cavigliano, dal momento che una loro gestione che permetta l’incasso di una tassa causale certa e ben misurata non è ragionevolmente possibile (non si è in grado di evitare eventuali abusi o d’introdurre, sul posto, misure di gestione delle consegne dietro fatturazione). Mossa che consente di chiudere per sempre quelle deponie tollerate in passato dalle autorità cartonali ma da sempre precarie e destinate alla scomparsa. Per quanto riguarda il giro verde assicurato dagli operai, esso rimarrà attivo e verrà incentivato. Tuttavia, la tassa dovrà essere adattata in modo che includa anche i costi di smaltimento.
Verrà inoltre offerta la possibilità di consegna diretta presso un operatore autorizzato, verosimilmente fuori dal territorio comunale, a costi che lo stesso stabilirà e riscuoterà dall’utente.
Preventivo con disavanzo, ma con un simile tesoretto...
Il preventivo 2023 del Comune indica un disavanzo d’esercizio stimato sui 300mila franchi, risultato di 9,4 milioni di franchi alla voce uscite e 2,3 milioni d’introiti, con un fabbisogno (in aumento) da coprire tramite imposte di 7 milioni e un gettito comunale (in aumento) di 6,7 milioni (con moltiplicatore all’85%, che il Municipio vorrebbe confermare). Un disavanzo che non preoccupa più di quel tanto, dato anche la stabilità degli introiti fiscali e le sopravvenienze che hanno accompagnato gli ultimi bilanci (a riguardo di queste ultime si è preferito procedere con una certa prudenza, riducendo la stima). Se la situazione finanziaria comunale è sana è anche perché, nel forziere, il capitale proprio ha ormai superato i 7,2 milioni di franchi (con 427mila franchi derivanti da rivalutazioni contabili che sono andati ad aggiungersi). Eventuali perdite d’esercizio future possono, dunque, essere affrontate senza patemi. Ricordiamo che, a titolo di paragone, nonostante un gettito fiscale di oltre 40 milioni il capitale proprio della Città di Locarno è ben inferiore a quello pedemontano. Per non andare a infierire sul moltiplicatore, a ogni buon conto, l’esecutivo intende adeguare alcune tasse comunali. Oltre ai rifiuti, anche quelle delle canalizzazioni saranno oggetto di un primo adattamento. A livello d’investimenti, oltre all’ecocentro ricordiamo il trasferimento della Scuola dell’infanzia di Verscio nella campagna, con la creazione del nuovo parcheggio pubblico interrato sul sedime all’entrata della frazione.