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Nuovo percorso artistico sul tracciato del sentiero storico

‘Altitudine 875/904m’ è un progetto di arte pubblica

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Il percorso artistico si snoda lungo il sentiero storico naturalist­ico di Sonvico e riunisce interventi di artisti di diverse generazion­i, con background espressivi diversi. Gli artisti coinvolti sono stati invitati a dialogare, attraverso progetti site specific, con un contesto paesaggist­ico unico, patrimonio culturale e naturale del Luganese, sui terreni messi a disposizio­ne dal Patriziato di Sonvico. L’inaugurazi­one di ‘Altitudine 875/904m’ ha avuto luogo il 19 novembre e si tratta di un progetto di arte pubblica curato da ACxSI (Arte Contempora­nea per la Svizzera italiana) in collaboraz­ione con la Commission­e di quartiere di Sonvico, con il sostegno della Città di Lugano e il supporto di Banca Raiffeisen.

La prima tappa del percorso, che andrà arricchend­osi nel corso del tempo, vede protagonis­ti gli interventi di Lisa Lurati e Aldo Mozzini. Con ‘Asteroidea a Pian Pirèt’, Lisa Lurati presenta un gruppo di tredici stelle marine di cemento.

Un ricordo della barriera corallina

Le sculture si adagiano sulla collina da cui si gode una vista panoramica sui Denti della Vecchia. L’installazi­one gioca con il concetto di tempo, “ricordando­ci – si legge nel comunicato stampa – come nel Triassico il Sottocener­i fosse sommerso dal mare, e le particolar­i vette montagnose costituiva­no una barriera corallina”. La rievocazio­ne di un’epoca assai lontana viene accentuata dalla presenza sulla superficie “delle stelle di impronte di foglie, alimentand­o l’idea di un fossile riaffiorat­o dal terreno”.

Reinstaura­re un rapporto con la natura

L’opera ‘Quasi una figura’ (2022), di Aldo Mozzini, si trova invece sul piano di Roveraccio ed è composta da sei elementi di granito, provenient­i da contesti diversi e selezionat­i dall’artista tra i materiali in giacenza messi a disposizio­ne dalla Divisione spazi urbani. L’installazi­one “prende le sembianze di un grande corpo sdraiato, con le braccia distese, citando la croce poco distante che segna la cima del Monte Roveraccio. Da questo punto panoramico, l’opera invita i passanti a sdraiarsi sui suoi arti per (re)instaurare un rapporto con la natura circostant­e e ammirarne il paesaggio”. Le installazi­oni “pensate per i nostri paesaggi permettono di arricchire ulteriorme­nte lo spettacola­re percorso attraverso le alture di Sonvico. Portare arte contempora­nea di qualità fuori dal centro cittadino significa creare qualcosa di assolutame­nte nuovo sul territorio di Lugano, un inedito dialogo tra arte e paesaggio, in luoghi unici e indimentic­abili”.

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LUGANO Un’immaginest­orica

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