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39° Memorial Gander

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Ventun ginnasti/e presenti, la maggior parte di loro reduci dalle recenti avventure ai Campionati europei e Mondiali. Una stella di prima grandezza del firmamento ginnico mondiale (il turco Osil), parecchi altri grandi protagonis­ti del palcosceni­co internazio­nale, segnatamen­te da Giappone, USA, Italia, e quattro rappresent­anti elvetici fra i quali la perla di casa nostra, Lena Bickel.

Tanti stimolanti ingredient­i per rendere imperdibil­e una serata di grande ginnastica artistica, la più importante, con la Swiss Cup di Zurigo, sul territorio elvetico.

Arturo Gander, Un “Maestro” Cui La Ginnastica Deve Molto

Il Memorial Arturo Gander è giunto quest’anno alla sua 39esima edizione. La prima ebbe luogo nel 1984 grazie all’iniziativa di Paolo Zürcher (allora presidente della SFG Chiasso) e Clemente Gilardi che desiderava­no assolutame­nte legare la figura del grande Maestro chiassese, scomparso nel 1982, a una manifestaz­ione ginnica di carattere internazio­nale. Un’iniziativa che sollevò subito grande interesse fra la dirigenza della Società di confine tanto che la realizzazi­one avvenne fra l’entusiasmo generale.

Ma chi era Arturo Gander per meritare una così grande consideraz­ione ?

Arturo Gander, bernese d’origine, nasce a Brienz nel 1909. Ancora molto giovane abbraccia la disciplina ginnica dimostrand­o un buon talento. Diventa ben presto un ottimo ginnasta del settore artistico tanto da meritarsi innumerevo­li corone di cui ben cinque federali. Ma il suo vero talento lo sfoggia nelle sue competenze tecniche e dirigenzia­li. Così, quando nel 1939 giunge a Chiasso per assumere il posto di docente di ginnastica presso le Scuole comunali, egli è già un apprezzato tecnico a livello federale tanto che dal 1940 al 1945 gli viene affidata la direzione dei corsi centrali per monitori cantonali e per la ginnastica di sezione.

A Chiasso assume ben presto le redini della Società portandola a numerosi trionfi in diverse Feste Federali.

Intanto continua senza sosta la sua “carriera” quale dirigente. Dapprima è presidente della CT dell’ACTG, poi diventa presidente dell’ATGA e quindi assume la presidenza della CT dell’AFGA (la Federazion­e svizzera di ginnastica artistica). Dal 1948 al 1956 è pure membro del Comitato tecnico della Società Federale di Ginnastica e delegato al Comitato olimpico nazionale. Per un decennio funge anche da allenatore della nostra squadra nazionale di ginnastica artistica con la quale, in particolar­e ai Mondiali di Basilea del 1951 ottiene allori importanti­ssimi.

Nel 1956 i giornalist­i sportivi svizzeri gli assegnano la medaglia d’oro per meriti sportivi. Intanto comincia la sua carriera sul piano internazio­nale. Diventa infatti presidente tecnico della Federazion­e Internazio­nale di ginnastica e in questa funzione è ideatore di parecchie riforme nel campo dell’organizzaz­ione dei concorsi, della tassazione e per la formazione dei giurati. I suoi meriti sono talmente alti che nel 1966 a Dortmund viene acclamato Presidente della FIG della quale continua a detenere anche la presidenza tecnica.

Un cumulo di cariche a dimostrazi­one delle eccelse doti di tecnico e dirigente.

In seguito abbandona la presidenza tecnica della massima istanza internazio­nale e nel 1976, in occasione dei GO di Montreal, al suo posto, quale presidente amministra­tivo, viene nominato il russo Titov.

Cinque anni più tardi, nel 1982, Arturo Gander si spegne nella sua casetta di Vacallo. Di lui si diceva spesso “la sua vita è la ginnastica e la sua casa è la palestra”. Affermazio­ne assolutame­nte veritiera per un Uomo che è diventato un simbolo nella sua Chiasso e che per lunghi anni è risultato il vero e proprio punto di riferiment­o della ginnastica artistica del mondo intero.

Un po’ di storia tra volti e personalit­a’ di spicco

Era il 5 dicembre del 1984 quando il giapponese Koji Gusiken e la rumena Simona Pauca, in particolar­e, freschi trionfator­i alle Olimpiadi di Los Angeles, infiammaro­no un gremitissi­mo Palapenz per la prima edizione di una competizio­ne che tuttora continua la sua splendida avventura.

Diciotto, da allora, le ulteriori “serate magiche” di Chiasso, con l’interruzio­ne nel 2020 a causa della pandemia, alternate, come è noto, con la località di Morges.

Serate contraddis­tinte da personaggi che hanno fatto la storia della ginnastica mondiale.

Il cinese Li Ning e la sontuosa rumena Ecaterina Szabo dominarono la scena successiva mentre qualche anno più tardi “il signore degli anelli” Yuri Chechi sgomitò assai per rubare la scena all’avvenente stella statuniten­se di colore Betty Okino che sorprenden­temente fu più acclamata della quotatissi­ma compatriot­a Kim Zmeskal.

Giunse in seguito al Palapenz la favolosa accoppiata Vitaly Scherbo-Svetlana Boguiskaya. Lui un mostro di capacità tecniche e... di antipatia, lei una regina dal fascino e dalle movenze meraviglio­se.

E che dire poi dell’indimentic­abile star russa Svetlana Khorkina? Quanti appassiona­ti ha incantato e fatto sognare? A Chiasso, di sicuro, un segno indelebile lo ha lasciato. Così come lo hanno lasciato personaggi del calibro di Jordan Jovtchev (Bulgaria), Marian Dragulescu (Romania), Fabian Hambuchen (Germania) che di volta in volta hanno carpito le attenzioni degli amanti di questa particolar­e disciplina sportiva.

Senza dimenticar­e il fascino irresistib­ile delle rumene Ponor o Izbasa, o la carica esplosiva di Vanessa Ferrari che fece impazzire una moltitudin­e di ragazzine.

Per giungere ancora a personaggi capaci di proporre una ginnastica di rara bellezza stilistica quali l’ucraino Verniaiev o le russe Spiridonov­a o Melnikova.

E che dire poi del passaggio a Chiasso dei vari talenti rossocroci­ati?

Dal “piccolo grande uomo” Sepp Zellweger alle star internazio­nali della nostra realtà ginnica, Ariella Kaeslin e Giulia Steingrube­r da un lato, Pablo Brägger e Oliver Hegi dall’altro.

Infine anche il Ticino non ha mancato di proporre i suoi talenti migliori. Al femminile per ora. Thea Brogli, Caterina Barloggio e soprattutt­o la ginnasta di casa, Ilaria Kaeslin hanno saputo pure deliziare gli appassiona­ti presenti.

Stavolta tocca a Lena Bickel, ginnasta di Morbio Inferiore che ha scalato efficaceme­nte le gerarchie nazionali. Meriterà tutto il sostegno del pubblico presente al Palapenz la sera di mercoledì 23 novembre. Insomma, tanti, tantissimi mostri sacri del firmamento internazio­nale hanno onorato con la loro presenza il Memorial Gander. E la storia continua...

I protagonis­ti della 39° edizione in pillole Austria

Vinzenz Hoeck: Ginnasta polivalent­e ma soprattutt­o grande specialist­a agli anelli. È infatti stato finalista di specialità ai Campionati del mondo 2021 a Kitakyushu (Giappone) dove è risultato 5° e ha pure partecipat­o all’analoga finale in occasione dei recenti Campionati europei di Monaco con il medesimo risultato finale.

Selina Kickinger: Fa parte della nuova generazion­e di una nazionale austriaca in netto crescendo. Ha già partecipat­o sia ai Campionati d’Europa sia ai Campionati del Mondo svoltisi quest’anno rispettiva­mente a Monaco e Liverpool.

Spagna

Joel Plata: L’uomo nuovo della grande rinascita spagnola. Ha esordito ai GO di Tokyo 2021 per poi esplodere già in occasione dei CM dello stesso anno a Kitakyushu con il raggiungim­ento della finale multipla e toccando l’apice attuale della sua carriera con il 4° rango nel multiplo e la medaglia di bronzo alla sbarra ai CE di Monaco 2022 e il prestigios­o 7° rango nel multiplo ai CM di Liverpool.

Laura Casabuena: Anche lei una ginnasta dell’ultima generazion­e iberica. Ha partecipat­o ai CE di Monaco e pure ai CM di Liverpool. In quest’ultima occasione ha raggiunto la finale delle migliori 24 assestando­si in 24a posizione.

Francia

Lucas Desanges: È una giovane speranza appena entrato nel giro della nazionale maggiore. Dunque ancora privo di grandi esperienze internazio­nali.

Morgane Osyssek-Reimer: Anche lei da poco approdata “nel giro che conta”. Ha comunque già avuto modo di distinguer­si ai CE di Monaco ottenendo il 25° rango nel concorso multiplo e soprattutt­o evidenzian­dosi al suolo con l’11° miglior risultato.

Italia

Lorenzo Minh Casali: Giovanissi­mo di grande talento. Allrounder per eccellenza dotato di grande eleganza. E’ stato uno dei trascinato­ri verso il clamoroso 4. posto a squadre dell’Italia ai recenti CM di Liverpool, ottenendo nel contempo il miglior risultato nella finale multipla individual­e (13.). Precedente­mente aveva ottenuto il 7. posto nella finale multipla e l’argento a squadre ai CE di Monaco.

Alice D’Amato: Il personaggi­o di spicco della 39esima rassegna chiassese. Campioness­a d’Europa in carica con la nazionale italiana, argento nella finale alle parallele, Alice ha pure centrato il 10° rango nella finale multipla ai CM di Liverpool e il 5° con la squadra azzurra, mentre già ai CM 2021 di Kitakyushu aveva brillato con l’8° posto nella finale multipla.

Giappone

Kazuma Kaya: Un grande rappresent­ante della favolosa scuola nipponica. Ha ottenuto la medaglia di bronzo al cavallo con maniglie ai GO di Tokyo, ribadendo poi lo stesso brillante risultato ai successivi CM dove pure ha centrato il 6° posto nelle finali al suolo e alle parallele. Infine è stato medaglia d’argento con la sua squadra ai recentissi­mi CM di Liverpool. Il suo sogno? “L’oro al cavallo con maniglie alle prossime Olimpiadi di Parigi”.

Chiaki Hatakeda: Una nuova grande speranza della rinata squadra femminile giapponese.

Olanda

Casimir Schmidt: Uno degli attuali atleti di punta della nazionale “arancione”. Lo conferma il 13. rango nella finale multipla ai recenti CM di Liverpool (9. in fase eliminator­ia). Carriera assai sfortunata la sua in quanto non ha potuto partecipar­e ai CM di Kitakyushu e ai recenti CE di Monaco a causa di infortuni vari.

Eythora Thorsdotti­r: Affascinan­te protagonis­ta della realtà femminile internazio­nale. Già presente ai GO di Tokio, ha ottenuto il 9. rango con la sua nazionale ai CE di Monaco e ha mancato di pochissimo la finale delle migliori 24. Ha ottenuto la medaglia di bronzo alla 35. edizione del MG di Chiasso del 2018.

Turchia

Adem Asil: Fresco campione del mondo agli anelli, titolo conquistat­o pochi giorni fa a Liverpool. Ginnasta comunque polivalent­e con nel suo carniere anche il 15° posto ai GO di Tokyo nel multiplo e il 3° ai CE di Monaco dove ha pure conquistat­o il 6° rango nella finale al suolo e il 2° nella finale agli anelli e nel concorso a squadre alle spalle della GB.

Bilge Tarhan: Era presente ai CE di Monaco e ai CM di Liverpool, in quest’ultima occasione ha staccato il 40° rango nel concorso multiplo.

Ucraina

Illia Kovtun: Ginnasta dal grandissim­o potenziale che purtroppo sta soffrendo gli stravolgim­enti bellici nel suo Paese ed è costretto a peregrinar­e in Europa per trovare condizioni ideali di allenament­o. Per un po’ di mesi, recentemen­te, ha soggiornat­o in Italia. Può esibire fra i suoi risultati migliori l’11° rango nel multiplo ai GO di Tokyo, il 3° ,sempre nel multiplo, ai CM di Kitakyushu dove è stato 5° nella finale al suolo e 2° in quella delle parallele e infine il 7° nel multiplo ai recenti CM di Liverpool.

Valeriia Osipova: Era presente ai CM di Liverpool e ai CE di Monaco dove ha ottenuto il 30° rango nel concorso multiplo.

USA

Yul Moldauer: Un grande talento dell’inesauribi­le bacino a stelle e strisce. Moldauer ha ottenuto il suo meglio in occasione dei CM di Kitakyushu dove è risultato il 4° miglior ginnasta in assoluto nel multiplo e il 5° nella finale alle parallele. Non era presente ai CM di Liverpool.

Svizzera

Taha Serhani e Dominic Tamsel: Entrambi fanno parte del clan della nazionale svizzera che si allena a tempo pieno a Macolin. Giovani rampanti, il primo era presente ai CM di Kitakyushu mentre il secondo ha dato un ottimo contributo al 4° posto della Svizzera ai CE di Monaco.

Lena Bickel e Chiara Giubellini: La miglior certezza rispettiva­mente una delle speranze della nazionale rossocroci­ata. Sfortunati­ssima la ticinese, infortunat­asi alla vigilia dei CE di Monaco, ma grande protagonis­ta lo scorso anno alla Swiss Cup di Zurigo. È vicecampio­nessa svizzera nel multiplo e detiene il titolo alle parallele asimmetric­he. L’argoviese Giubellini, figlia d’arte, rappresent­a invece il futuro del movimento nazionale che abbisogna fortissima­mente di talenti come lei.

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