laRegione

C’è spazio per i sorrisi in casa Lugano Tigers

Mentre la Sam se smette di giocare di squadra soffre

- di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Le due vittorie delle ticinesi nello scorso weekend meritano un briciolo di analisi in più rispetto alle ristrettez­ze della cronaca del lunedì. Partiamo dai Tigers che hanno fatto una gara di sofferenza e carattere, cosa non sempre usuale in casa bianconera. Una gara di rincorsa, giocata su molti equilibri sull’arco dei 40 minuti, dove i vantaggi di 8-9 punti sono stati rintuzzati dagli ospiti ogni volta che il gioco usciva dagli schemi e diventava individual­e. Ne sono eloquenti quei parziali di 7 o 8-0 del Nyon, capace di mettere a frutto ogni sbavatura od ogni forzatura dei singoli. Ma i Tigers, come squadra, stanno crescendo e lo hanno fatto senza una pedina importante come Ross, anche lui in ripresa dopo un inizio di stagione difficile. L’orchestra diretta da Zinn funziona bene e il nazionale è stato l’uomo chiave sull’arco dei quattro tempi, come dimostrano i 22 punti distribuit­i e i 10 assist. Poi ci sono stati protagonis­ti di metà gara, Warden nel primo tempo, Hamilton e Lawrence nel secondo. Lo svizzero ha infilato 5 punti nel primo quarto e ben 13 nel secondo, con una percentual­e eccelsa, 1/1, 3/4, 7/8, cose mai viste, insomma. Per quanto riguarda i due americani, dopo 4 punti in 2 nella prima metà gara, tutti di Hamilton, e un assurdo 0/2 di Lawrence, il top scorer, ecco che Hamilton ha raggiunto quota 16 e Lawrence 18 a fine gara. Casi particolar­i ma, in questo caso, essenziali. Come importanti sono stati gli 11 punti messi dai nostri ragazzi, coinvolti soprattutt­o in un buon lavoro difensivo. Insomma, col rientro di Ross, i Tigers possono guardare avanti con maggiori sorrisi. Per la Spinelli a Monthey c’è stato un déjà vu: partita più che solida in difesa e attacco ordinato e manovrato, con veloce circolazio­ne della palla, che ha annichilit­o i vallesani, sprofondat­i via via fino a -19, 26-45 all’8’ del secondo quarto. Poi, come già accaduto in passato, si è chiuso il quarto lasciando 5 punti all’avversaria, con due palle al vento, inerzia che è proseguita in entrata di terzo quarto: totale 11-3 a cavallo di metà gara. Dal 3750 al 43-50, 5 minuti senza segnare e soli 10 punti nel quarto. Inizio di ultimo quarto con un 12-2 e tutto da rifare, fino alla rincorsa da -5, 74-69 a 7576 con un funambolic­o tiro da 3. Il “male” è quello di sempre: anziché continuare a giocare assieme, ognuno ha cominciato ad andare per i fatti suoi, sprecando palloni o tirando senza logica, favorendo contropied­i e transizion­i ai vallesani. Se poi ci mettiamo la scarsa efficacia di Galloway sui due fronti e una difesa più blanda in troppi frangenti, ecco spiegato come una partita già vinta diventa una lotteria all’ultimo secondo. E finché si vince...

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TI-PRESS/GIANINAZZI RobertZinn

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