C’è spazio per i sorrisi in casa Lugano Tigers
Mentre la Sam se smette di giocare di squadra soffre
Le due vittorie delle ticinesi nello scorso weekend meritano un briciolo di analisi in più rispetto alle ristrettezze della cronaca del lunedì. Partiamo dai Tigers che hanno fatto una gara di sofferenza e carattere, cosa non sempre usuale in casa bianconera. Una gara di rincorsa, giocata su molti equilibri sull’arco dei 40 minuti, dove i vantaggi di 8-9 punti sono stati rintuzzati dagli ospiti ogni volta che il gioco usciva dagli schemi e diventava individuale. Ne sono eloquenti quei parziali di 7 o 8-0 del Nyon, capace di mettere a frutto ogni sbavatura od ogni forzatura dei singoli. Ma i Tigers, come squadra, stanno crescendo e lo hanno fatto senza una pedina importante come Ross, anche lui in ripresa dopo un inizio di stagione difficile. L’orchestra diretta da Zinn funziona bene e il nazionale è stato l’uomo chiave sull’arco dei quattro tempi, come dimostrano i 22 punti distribuiti e i 10 assist. Poi ci sono stati protagonisti di metà gara, Warden nel primo tempo, Hamilton e Lawrence nel secondo. Lo svizzero ha infilato 5 punti nel primo quarto e ben 13 nel secondo, con una percentuale eccelsa, 1/1, 3/4, 7/8, cose mai viste, insomma. Per quanto riguarda i due americani, dopo 4 punti in 2 nella prima metà gara, tutti di Hamilton, e un assurdo 0/2 di Lawrence, il top scorer, ecco che Hamilton ha raggiunto quota 16 e Lawrence 18 a fine gara. Casi particolari ma, in questo caso, essenziali. Come importanti sono stati gli 11 punti messi dai nostri ragazzi, coinvolti soprattutto in un buon lavoro difensivo. Insomma, col rientro di Ross, i Tigers possono guardare avanti con maggiori sorrisi. Per la Spinelli a Monthey c’è stato un déjà vu: partita più che solida in difesa e attacco ordinato e manovrato, con veloce circolazione della palla, che ha annichilito i vallesani, sprofondati via via fino a -19, 26-45 all’8’ del secondo quarto. Poi, come già accaduto in passato, si è chiuso il quarto lasciando 5 punti all’avversaria, con due palle al vento, inerzia che è proseguita in entrata di terzo quarto: totale 11-3 a cavallo di metà gara. Dal 3750 al 43-50, 5 minuti senza segnare e soli 10 punti nel quarto. Inizio di ultimo quarto con un 12-2 e tutto da rifare, fino alla rincorsa da -5, 74-69 a 7576 con un funambolico tiro da 3. Il “male” è quello di sempre: anziché continuare a giocare assieme, ognuno ha cominciato ad andare per i fatti suoi, sprecando palloni o tirando senza logica, favorendo contropiedi e transizioni ai vallesani. Se poi ci mettiamo la scarsa efficacia di Galloway sui due fronti e una difesa più blanda in troppi frangenti, ecco spiegato come una partita già vinta diventa una lotteria all’ultimo secondo. E finché si vince...