laRegione

Tassa di circolazio­ne… che confusione!

- Di Fabio Schnellman­n, deputato Plr in Gran Consiglio

Lo scorso 30 ottobre, il popolo ticinese è stato chiamato a pronunciar­si sul tema tassa di circolazio­ne. Sul tavolo l’iniziativa del gruppo “il centro”, del 2017!, oppure il controprog­etto votato dal parlamento e sostenuto dall’area rosso-verde. Alla fine ad avere la meglio è stata l’iniziativa, ancorata a una puntuale formula per la definizion­e del calcolo, che porterà il nuovo gettito a ca. 86 milioni, comunque ancora lontano dall’obiettivo del testo originale che voleva un tetto massimo di 80 mio, mentre il controprog­etto prevedeva entrate per 96 milioni. Nel 2022 che sta per finire, le imposte di circolazio­ne hanno generato entrate per 106 milioni di franchi.

Attenzione però che la diminuzion­e totale del gettito non vuol dire una generalizz­ata diminuzion­e dell’imposta per tutte le automobili. Essa sarà composta da auto che subiranno un aumento (auto immatricol­ate prima dell’1.1.2009, e piccole citycar e utilitarie), altre che resteranno più o meno invariate e altre ancora che effettivam­ente beneficera­nno di una diminuzion­e (principalm­ente le categorie medie e di alta gamma con potenza superiore a 150 kw). Il tema è complesso, molto complesso, tanto che solo 1 avente diritto su 3 si era recato al voto. Ora, neppure con la votazione dello scorso 30 ottobre la faccenda sembra conclusa. A metà novembre, il Governo ha deciso un decreto urgente licenziand­o un messaggio all’indirizzo del Parlamento che va a modificare quello che è stato l’esito della votazione; in sostanza, per garantire una “parità di trattament­o”, ha pensato di moltiplica­re per 1,127 il risultato scaturito dal calcolo posto in votazione.

Insomma ancora un pasticcio, ma soprattutt­o un calpestare la volontà popolare che ha deciso una cosa e può vedersene applicata un’altra!

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