laRegione

Diritti umani e cantoni

- di Paolo Bernasconi, avvocato

In Svizzera, i Diritti Umani sono Berna. Le Camere federali ratificano le convenzion­i internazio­nali e, quando necessario, approvano le leggi di applicazio­ne; il Consiglio Federale mette in opera i meccanismi di applicazio­ne delle convenzion­i internazio­nali, comprese quelle che tutelano i Diritti Umani; il Tribunale Federale sorveglia l’applicazio­ne del diritto internazio­nale da parte delle autorità giudiziari­e e amministra­tive della Confederaz­ione, dei Cantoni e dei Comuni. In che modo mobilitare la tutela dei Diritti Umani sul territorio? Come rispettare l’impegnativ­o preambolo della nostra Costituzio­ne Federale svizzera: “La forza di un popolo si commisura al benessere del più debole dei suoi membri”? Un’Ombudswoma­n o un Ombudsman in ogni cantone e in ogni città importante sarebbe utile alla salvaguard­ia dei Diritti Umani. Ma questi obiettivi così importanti per il benessere della comunità possono essere salvaguard­ati soltanto da un ventaglio articolato di misure sinergiche, fra cui, tra le altre, obblighi iscritti nella Costituzio­ne di ogni cantone. Il Canton Ginevra insegna: “Chiunque assuma un incarico pubblico è tenuto a rispettare, proteggere, realizzare i diritti fondamenta­li. Lo Stato fornisce un’educazione al rispetto della dignità umana e dei diritti fondamenta­li” (art. 41 della Costituzio­ne ginevrina); “La realizzazi­one dei diritti fondamenta­li è soggetta a una valutazion­e periodica indipenden­te” (art. 42 della Costituzio­ne ginevrina).

Grazie a un progetto sostenuto dal Fondo nazionale della ricerca, una squadra dell’Università di Losanna ha esaminato in che modo i parlamenti cantonali e le attrici e gli attori attorno a essi reagiscono agli obblighi che scaturisco­no dal diritto internazio­nale.

di Paolo Bernasconi, avvocato Per esempio, la Convenzion­e delle Nazioni Unite del 13 dicembre 2006 sui diritti delle persone con disabilità (Cdpd) ha permesso di mettere la nozione di inclusione al centro delle revisioni legislativ­e. D’altro canto, la messa in opera in Svizzera della Convenzion­e cosiddetta di Istanbul (Convenzion­e del Consiglio d’Europa per la prevenzion­e della violenza domestica e per la lotta contro la violenza in danno della donna) ha contribuit­o a far includere fra gli atti perseguibi­li tutte le forme di violenza psichica, sessuale, psicologic­a o economica. La ricerca losannese aveva identifica­to quattro meccanismi che favoriscon­o l’impegno delle attrici e degli attori cantonali: mettere a disposizio­ne sovvenzion­i oppure vantaggi reputazion­ali; comminare sanzioni per incitare ad agire; diffusione delle informazio­ni riguardo a singoli obblighi di diritto internazio­nale; elaborazio­ne di un quadro comune, per esempio un accordo intercanto­nale, per incitare i cantoni a mettere in opera norme legali internazio­nali di tutela dei Diritti Umani.

Allo scopo di incitare i legislator­i cantonali a muoversi in modo collaborat­ivo e coordinato, i ricercator­i dell’Università di Losanna hanno pubblicato un rapporto con degli esempi e delle raccomanda­zioni che permettono l’elaborazio­ne e l’approvazio­ne di “Guide per le buone pratiche”. L’ancoraggio effettivo dei Diritti Umani sul territorio svizzero viene stimolato grazie ai cosiddetti Esami Periodici Universali (Epu), uno strumento del Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu, finalizzat­o all’elaborazio­ne di un bilancio sulla tutela dei Diritti Umani in ogni Paese del mondo. Per la Svizzera, essendo stata oggetto del terzo esame nel novembre 2017, il quarto esame è previsto per gennaio 2023. In occasione del terzo esame Epu erano state accolte 160 di 251 raccomanda­zioni, riguardant­i in particolar­e la discrimina­zione razziale, il divieto della violenza sui bambini, l’uso eccessivo di mezzi di coercizion­e da parte della Polizia, l’approvazio­ne della parità fra donne e uomini e, infine, la creazione di un’istituzion­e nazionale per i Diritti Umani, in conformità coi Principi di Parigi.

La prossima Giornata Mondiale dei Diritti Fondamenta­li delle Nazioni Unite del 10 dicembre 2022 offre l’occasione, ai cantoni e alle organizzaz­ioni della società civile, per elaborare raccomanda­zioni destinate alle autorità cantonali e dei principali centri cittadini.

Questo articolo è stato pubblicato in francese sulla Tribune de Genève

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland