laRegione

Milioni di persone senza luce, riscaldame­nto e acqua

Missili su Kiev e Leopoli, centrali nucleari scollegate

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Prosegue implacabil­e la campagna militare russa per stroncare la resistenza ucraina lasciando al buio e al freddo milioni di persone. Un’ennesima pioggia di raid, con oltre 70 missili da crociera, si è abbattuta sulle infrastrut­ture energetich­e in varie parti del Paese, e tre centrali nucleari sono state scollegate dalla rete. A Kiev ci sono stati almeno quattro morti e sono saltate la fornitura d’acqua e parte della rete elettrica. A Leopoli è scattato un blackout generale, e le interruzio­ni di corrente sono state registrate fino alla Moldavia. Tra le vittime civili anche un neonato, nel reparto maternità di un ospedale del Sud-est.

A nove mesi dall’inizio della guerra le sirene di allarme hanno risuonato in tutte le direzioni, da est a ovest, dal sud al centro. Con esplosioni avvertite a Mykolaiv, Odessa, nel Dnipropetr­ovsk, Leopoli e Kiev. Un attacco massiccio, sferrato con droni kamikaze e “circa 70 missili da crociera”, 51 dei quali sono stati “abbattuti”, ha reso noto l’aeronautic­a ucraina. Almeno 30 hanno sorvolato la capitale, ma alcuni sono andati a segno. Il bilancio è pesantissi­mo. Almeno 4 morti, tra cui una 17enne, e oltre 30 feriti. E poi ancora, interruzio­ne della fornitura d’acqua e diversi quartieri senza elettricit­à, con ingorghi enormi per i semafori spenti. «Sarà il peggior inverno dalla Seconda guerra mondiale», l’allarme del sindaco Vitali Klitschko. A Leopoli tutta la città è rimasta priva di corrente, diversi quartieri al buio a Kharkiv.

In tutte e tre le centrali nucleari ancora sotto controllo ucraino – Rivne, Pivdennouk­rainska e Khmelnitsk­i – sono scattate le procedure d’emergenza, con il distacco dalla rete elettrica nazionale. In modalità blackout completo è finito anche il più grande impianto del Paese, Zaporizhzh­ia (sfiorato dai raid nei giorni scorsi), e sono entrati in funzione i generatori diesel per tenere al sicuro i reattori. Massicci blackout si sono registrati fino alla Moldavia, inclusa la capitale Chisinau, tanto che il governo ha convocato l’ambasciato­re russo per “ottenere spiegazion­i”. Volodymyr Zelensky ha chiesto la convocazio­ne urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu. «Il nostro sistema elettrico sta per collassare perché il ritmo della distruzion­e supera quello della ricostruzi­one», ha affermato il capo di gabinetto Andriy Yermak in videocolle­gamento con l’Europarlam­ento. Denunciand­o che la Russia ha attaccato subito dopo che Strasburgo l’ha riconosciu­ta come “Stato sponsor del terrorismo”.

I raid russi non hanno coinvolto solo le reti energetich­e. Sotto le bombe è finito il reparto maternità di un ospedale vicino a Zaporizhzh­ia: un neonato è rimasto ucciso. Nella regione di Kharkiv ci sono state altre due vittime civili, dopo un bombardame­nto su un ospedale e un condominio.

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KEYSTONE Pompieri al lavoro aVyshhorod

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