Restrizioni, divieti e contingentamento
In consultazione le misure del Consiglio federale per far fronte a un’eventuale (e al momento improbabile) penuria. Parmelin: evitare a ogni costo un blackout.
Si allontana in Svizzera lo spettro di una carenza di elettricità e di possibili interruzioni di corrente, come si temeva in estate. “Possiamo affrontare l’inverno un po’ più tranquilli”, ha dichiarato all’agenzia Awp il presidente della Commissione federale dell’energia elettrica (Elcom) Werner Luginbühl. Ciononostante «dobbiamo prepararci al peggio», ha replicato a distanza Guy Parmelin. In una conferenza stampa a Berna, il ministro dell’Economia ha illustrato una serie di misure destinate a entrare in vigore – presumibilmente verso la fine dell’inverno – qualora gli strumenti predisposti sin qui per garantire l’approvvigionamento elettrico (come le riserve di energia idroelettrica e le centrali di riserva: vedi anche a pagina 4) dovessero rivelarsi insufficienti. Si va dagli appelli urgenti per economizzare corrente fino all’interruzione dell’erogazione in alcune zone, passando dall’imposizione di contingenti per i grandi consumatori. Obiettivo: mantenere la stabilità della rete ed «evitare ad ogni costo un blackout», ha sottolineato il consigliere federale. Le relative ordinanze (quattro) sono state messe in consultazione fino al 12 dicembre.
Dagli appelli alle interruzioni
Le misure, a cascata (vedi infografica) e basate sugli stessi principi di quelle pensate per far fronte a una eventuale penuria di gas, dovrebbero rendere superflui provvedimenti sempre più severi. Parmelin comunque ha ricordato che le «tre principali misure» per scongiurare il rischio di penuria sono «risparmiare, risparmiare e risparmiare». Detto questo, il Consiglio federale prevede di:
■ lanciare – in caso di penuria imminente – appelli urgenti al risparmio a tutti i consumatori.
■ emanare parallelamente le prime limitazioni d’impiego (apparecchi elettrici, temperature negli edifici pubblici fino a 19 gradi, lavatrici solo fino a 40 gradi, limitazione a 100 km/h della velocità in autostrada ecc.) e i primi divieti. Tale procedura avverrebbe per gradi, partendo da una limitazione dei comfort, come il divieto di illuminazione degli edifici, fino a misure più drastiche come la chiusura di determinate aziende (come gli autolavaggi, ndr), la limitazione a 18 gradi della temperatura negli appartamenti privati riscaldati prevalentemente con energia elettrica, restrizioni sull’uso privato delle auto elettriche o divieto dei servizi streaming. Beni e servizi d’importanza vitale non devono essere toccati in modo sostanziale dalla penuria. I controlli, come per il gas, sono di competenza dei Cantoni e per forza di cose non potranno essere sistematici. La Confederazione parte dal presupposto che in caso di grave penuria la stragrande maggioranza della popolazione rispetterà divieti e limitazioni, ha affermato Parmelin.
■ Contingentare l’elettricità (per un giorno o un mese; non sono previste eccezioni) ai grandi consumatori, ovvero quelli che consumano più di 100 MWh all’anno. Gli interessati sono oltre 34mila, in massima parte aziende. Per questo l’Unione svizzera delle arti e mestieri( usam) si esprime in maniera critica sul piano governativo, chiedendo di puntare su soluzioni elaborate da imprese e rami economici anziché vietare e limitare in modo “intrusivo” e “sproporzionato”.
■ Interrompere l’erogazione di corrente elettrica, quale ultima ratio, onde evitare un collasso generale della rete e quindi un blackout. I gruppi di consumatori che offrono servizi d’importanza vitale, come l’approvvigionamento di energia e acqua, le organizzazioni di soccorso o l’assistenza medica di base possono, se tecnicamente possibile e solo occasionalmente, essere esentati dalle interruzioni.